tag:blogger.com,1999:blog-52631687989878921632024-03-15T18:10:24.543-07:00the Knitting Planettracce personali di una passione globaleFrancesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.comBlogger179125tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-26970622641170064532024-01-03T05:41:00.000-08:002024-01-03T05:59:55.996-08:00Non ho buoni propositi!<p style="text-align: left;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie-anHpgBk3f6MFiGc8Lvb9Y-FwWBU53Y4vfPa41Bur2b6TZxASJcjVPvmA8Fl8L3tBzpHS3Xu0Pm6WVLIui4ujZYfP14DhyfiHF7_UwsxUcNmuIzvjFaS9XriP56tUA2TacrcRYepJ44EUmLvEpfNpm1WosFSz7ciVy3IuxmP3ZeKUHd5eDS1PIHgWCY/s5220/rishabh-dharmani-TPjNbIpcDYg-unsplash.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="5220" data-original-width="3915" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie-anHpgBk3f6MFiGc8Lvb9Y-FwWBU53Y4vfPa41Bur2b6TZxASJcjVPvmA8Fl8L3tBzpHS3Xu0Pm6WVLIui4ujZYfP14DhyfiHF7_UwsxUcNmuIzvjFaS9XriP56tUA2TacrcRYepJ44EUmLvEpfNpm1WosFSz7ciVy3IuxmP3ZeKUHd5eDS1PIHgWCY/w240-h320/rishabh-dharmani-TPjNbIpcDYg-unsplash.jpg" width="240" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;">Foto di <a href="https://unsplash.com/it/@rishabhdharmani?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">Rishabh Dharmani</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/persona-che-tiene-palloncini-gialli-blu-e-rossi-del-cuore-TPjNbIpcDYg?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">Unsplash</a></span></td></tr></tbody></table></p><p>In questi giorni nei social è facile incappare nelle liste dei buoni propositi per il nuovo anno, da quelli più "semplici" (imparare qualcosa di nuovo, fare un viaggio, iniziare una dieta, ecc.) a quelli più personali (cambiare la propria relazione con qualcuno, migliorare un'aspetto della propria personalità, ecc.).</p><p>Tutte cose bellissime ed auspicabili, ma che spesso cadono nel dimenticatoio, o vengono in parte o totalmente disattese. </p><p>Ho come l'impressione che non sia una pratica del tutto razionale, o emotivamente sana... come ci si sente dopo aver capito di non aver realizzato neanche uno dei propositi del capodanno precedente???</p><p>Inoltre, se l'intenzione è quella di adottare abitudini migliori ci sono strategie che funzionano meglio.</p><p><i>"Il problema è che spesso ci fissiamo obiettivi non realistici. Cerchiamo di apportare un cambiamento davvero grande e proviamo a farlo tutto in una volta"</i> - spiega Seth Gillihan, psicologo clinico che esercita ad Ardmore, Pennsylvania, e autore di Mindful Cognitive Behavioral Therapy: A Simple Path to Healing, Hope, and Peace - <i>"Ad esempio, pensare di poter improvvisamente rivedere completamente le nostre abitudini alimentari il 1° gennaio, quando abbiamo mangiato tutto ciò che volevamo fino al giorno prima, è probabilmente un obiettivo destinato a fallire".</i></p><p>A volte, poi, pensi di dover fare qualcosa perchè ne senti la pressione sociale... <i>Oh, questo è qualcosa che dovrei fare! </i>La scienza ci dice che gli obiettivi dovrebbero essere specifici, misurabili, realizzabili, realistici e basati sul tempo. Ma come raggiungerli? Questa è infatti la parte più interessante. Stilare un elenco di buone intenzioni senza una strategia per realizzarle è inutile.</p><p>Ma poi perchè a gennaio? E' l'occasione per ricominciare: chiudiamo una porta ed apriamone un'altra, e si sa che i nuovi inizi sono forieri di entusiasmo; ma l'entusiasmo scema rapidamente, solo l'occasione non basta.</p><p>Quindi quest'anno niente buoni propositi: ho finalmente capito che non fanno per me. A guardar bene, infatti, quelli li determino e cerco di seguirli ogni giorno, in un continuo esperimento per migliorare le cose della mia vita. E' una lotta quotidiana, e si ricomincia oggi da dove hai finito ieri...</p><p>Qualsiasi sia la vostra filosofia di pensiero in merito a tale argomento, vi auguro di riuscire a realizzare il più importante e desiderato dei vostri obiettivi, di oggi o di sempre. Buon 2024!</p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnsJVtycWCdmcz6C7yUkVtcqYRIQqsnE72OvdMfsF40HsXB68j_Ytz-WY-333-v61bly6WuyzSxiWlUYH1j6b2S5s-Z_BkfMWQQ2u-SYcM6Alcqz31TFyfg8X0jL8IBsA3mJk5e3-Tp-1frIQPmpeJLBmltlM1EZu2ePyVc_OnezSY-P6afmXC7N-EBL8/s5184/cristian-escobar-abkEAOjnY0s-unsplash.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="3456" data-original-width="5184" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnsJVtycWCdmcz6C7yUkVtcqYRIQqsnE72OvdMfsF40HsXB68j_Ytz-WY-333-v61bly6WuyzSxiWlUYH1j6b2S5s-Z_BkfMWQQ2u-SYcM6Alcqz31TFyfg8X0jL8IBsA3mJk5e3-Tp-1frIQPmpeJLBmltlM1EZu2ePyVc_OnezSY-P6afmXC7N-EBL8/w400-h266/cristian-escobar-abkEAOjnY0s-unsplash.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">Foto di <a href="https://unsplash.com/it/@cristian1?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">Cristian Escobar</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/persona-che-tiene-stelle-filanti-accese-abkEAOjnY0s?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">Unsplash</a></span></td></tr></tbody></table><br /><p><br /></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-83201174217555975612023-12-14T10:48:00.000-08:002023-12-14T11:29:13.786-08:00GIRLS.CHOICE.FUTURE<p style="text-align: right;">SCROLL DOWN FOR ENGLISH</p><p>Ogni anno, a Natale, in famiglia abbiamo l'abitudine di fare una piccola donazione, quasi sempre Amref (a cui siamo legati per aver collaborato con loro molti anni fa), qualche volta Emergency. </p><p>Negli ultimi anni ho aggiunto anche il ricavato di qualche piccola vendita di progetti di maglia, e così farò anche quest'anno, con la creazione di un berrettino che ho chiamato Girls.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-whd-i7xMljzWASvs9RZm0WbzVxDF_52gPb6TrvIGp9p7WZzX0dinrUlgK_0Jxqds9-LRiFhQK9uwvfaJYjPqEPkwdkKN1e0nmsGEnwGYoKc7Jh7Cxti5aYbARAFquV851ykYZ7-LZ637Ztz5ffOnJbzKDPdinpdq3jooY30I9BIjf6Ju5GqM4tLzak0/s4160/IMG20231211133006.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-whd-i7xMljzWASvs9RZm0WbzVxDF_52gPb6TrvIGp9p7WZzX0dinrUlgK_0Jxqds9-LRiFhQK9uwvfaJYjPqEPkwdkKN1e0nmsGEnwGYoKc7Jh7Cxti5aYbARAFquV851ykYZ7-LZ637Ztz5ffOnJbzKDPdinpdq3jooY30I9BIjf6Ju5GqM4tLzak0/s320/IMG20231211133006.jpg" width="240" /></a></div>Girls è un berretto caldo ma leggero, molto simpatico nella sua forma bombata, e si presta a versioni anche molto colorate (io finisco per scegliere sempre colori troppo "seriosi"!) e contrastanti: si utilizzano due fili di Plotulopi lavorati insieme, in due colori. <p></p><p>Il nome è quello (abbreviato) del progetto Girls.Choice.Future al quale sarà devoluto l'introito ottenuto da oggi fino fine dicembre, dopodichè il file sarà scaricabile gratuitamente, come sempre. Il pattern è <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/girls-2">QUI</a> su Ravelry.</p><p>Il progetto di Amref è destinato all'educazione delle ragazze in Senegal, nella regione di Sédhiou. Qui, i giovani, e in particolar modo le ragazze, sono esposti a elevati livelli di povertà e malnutrizione, pratiche lesive dei loro diritti fondamentali, assenza di servizi sanitari, mancanza di conoscenze sulla salute sessuale e riproduttiva. Per maggiori informazioni su questo progetto, finanziato anche dallo Stato Italiano, puoi leggere <a href="https://www.amref.it/cosa-facciamo/progetti/girls-choice-future/" target="_blank">QUI</a>.</p><p>Io credo molto nell'educazione delle ragazze, ovunque esse siano, e mi piace pensare che siano davvero fondamentali per un futuro migliore. </p><p>Spero quindi che possiate aiutarmi in questa piccola raccolta fondi! Grazie!!!</p><p>----</p><p>Every year, at Christmas, our family has the habit of making a small donation, almost always to Amref (having collaborated with them many years ago), sometimes Emergency.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifieGJTZuNDKkpTm2T0YEIQcHBLXRsvtNGE-kYFBGoShithOz_VXOShYSyQss8eLdAEa-wGYJ6Hl72KqEOQLtif76COV2lQzMt11WLFSaEP5QssPVZ_G1Z4-vxN0H8iJHN58k2p0d5TpRDRM59sQG7KTcEmFmJ2SuCYMgfnaA4HfAUtdQMGis1bEaH3R4/s2449/IMG20231211133645%20(1).jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2449" data-original-width="2448" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifieGJTZuNDKkpTm2T0YEIQcHBLXRsvtNGE-kYFBGoShithOz_VXOShYSyQss8eLdAEa-wGYJ6Hl72KqEOQLtif76COV2lQzMt11WLFSaEP5QssPVZ_G1Z4-vxN0H8iJHN58k2p0d5TpRDRM59sQG7KTcEmFmJ2SuCYMgfnaA4HfAUtdQMGis1bEaH3R4/s320/IMG20231211133645%20(1).jpg" width="320" /></a></div>In recent years I have also added what I get from some small sales of knitting projects, and I will do the same this year too, with a new pattern.<p></p><p>"Girls" is a warm but lightweight hat, with a rounded shape, and it's suitable to be knitted in colorful versions (I always end up choosing colors that are too "serious"!) playing with contrasting colors.</p><p>Its name is (abbreviated) from the Girls.Choice.Future project by Amref to which all proceeds will be donated - until the end of december, when it will be downloadable for free, as all my single knitting project. You can find it <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/girls-2" target="_blank">HERE</a>.</p><p>Amref's project is intended for the education of girls in Senegal, in the Sédhiou region. Here young people, and especially girls, are exposed to high levels of poverty and malnutrition, practices that undermine their fundamental rights, lack of health services, and lack of knowledge about sexual and reproductive health. For more information, you can read <a href="https://www.amref.it/cosa-facciamo/progetti/girls-choice-future/" target="_blank">HERE</a> (in italian).</p><p>I believe very much in girls education, wherever they are, and I like to think that they are truly fundamental for a better future.</p><p>So I hope you can help me with this charity fundraising! Thank you!!!</p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-82567368695865916672023-12-02T23:00:00.002-08:002023-12-03T05:19:32.559-08:00Un classico di Natale<p style="text-align: right;">Scroll down for pattern (EN)</p><p>Forse chiamarlo progetto è anche troppo, ma a volte sono proprio i piccolissimi progetti a dare la maggiore soddisfazione, soprattutto quando puoi realizzarli in poche ore e possono diventare i regalini dell'ultimo minuto.</p><p>Le idee non mancano: cappellini, sciarpine, ghirlande, ornamenti per l'albero di Natale. E poi un vero classico: le presine!</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_GgQH3eH14yMHDKMzJpFQx8bClyNqM2jtwICWQLIwaEYVl2uCc0ujUHQRtgte9utgozPvH7quAKqx1WX-8HbQvjZa03rbR1997CL2GyvD3reTlh9p0kK6wIwPH3TXpRsgPQxCdN0aM5s78BwtNn1CVt0bjLRQ2S58_ZCnk25DUNmI2IagvJaYkoHVHPc/s4160/IMG20231023174401.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_GgQH3eH14yMHDKMzJpFQx8bClyNqM2jtwICWQLIwaEYVl2uCc0ujUHQRtgte9utgozPvH7quAKqx1WX-8HbQvjZa03rbR1997CL2GyvD3reTlh9p0kK6wIwPH3TXpRsgPQxCdN0aM5s78BwtNn1CVt0bjLRQ2S58_ZCnk25DUNmI2IagvJaYkoHVHPc/w200-h150/IMG20231023174401.jpg" width="200" /></a></div>Queste sono le presine più facili e veloci da fare. E, cosa per niente trascurabile, realmente funzionali dato che la lana infeltrita è davvero isolante, provare per credere.<p></p><p>Se vi avanza qualche decina di metri di Plotulopi (messa doppia) o di qualsiasi altra lana con un certo spessore, il gioco è semplice: basterà procurarsi due ferri dritti da 5.5mm (o circolari, comunque la lavorazione è avanti e indietro). Ed una lavatrice, ovvio, per poter infeltrire il lavoro appena terminato.</p><p>La scelta del filato può avere la sua importanza: più è arioso e meno ritorto e migliore risulterà l'aspetto del tessuto infeltrito; ma qualsiasi lana non trattata andrà comunque bene e infeltrirà.</p><p>Ma ecco come realizzare le presine:</p><p>Avvia 3 maglie. Lavora a dritto le rime due righe, poi per ogni riga lavora la prima maglia davanti e dietro (1 aumento) e poi dritto fino alla fine.</p><p>Ripeti sempre la stessa riga e quando arrivi ad avere 31 maglie, lavora le prime due maglie insieme e poi dritto fino alla fine. </p><p>Ripeti sempre la stessa riga e quando arrivi a 3 maglie, chiudile e poi metti sul ferro 15 maglie, chiudile e con un ago fissa l'estremità libera sul vertice, per formare l'anello. In alternativa puoi fare l'anello semplicemente con una catenella all'uncinetto.</p><p>Nascondi le codine e butta in lavatrice, in un ciclo per cotone resistente.</p><p>Asciuga, infiocchetta e regala!!!</p><p><b>BONUS</b></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir7XsQ8MOGW7F_owB066sNU77oypfx_K4q-ThFU0HkPBRBo_RQbB0mY-gIhojqb4c6EH1nseqIdkDvA-Iyj5IOsSqFQICo67yBzXXL7QpuiPw_ZYcTrNK5c4TIbNl9Ov74A31EzEq8UgBBt1P1TnAlcG7uiJrbjOiPUoWsLZqac7jnF6_jfHa82nljGmc/s4160/IMG20231023182148.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir7XsQ8MOGW7F_owB066sNU77oypfx_K4q-ThFU0HkPBRBo_RQbB0mY-gIhojqb4c6EH1nseqIdkDvA-Iyj5IOsSqFQICo67yBzXXL7QpuiPw_ZYcTrNK5c4TIbNl9Ov74A31EzEq8UgBBt1P1TnAlcG7uiJrbjOiPUoWsLZqac7jnF6_jfHa82nljGmc/w150-h200/IMG20231023182148.jpg" width="150" /></a></div>Ed ecco la versione PRO (in senso funzionale alla cucina e non per quanto riguarda la maglia, perchè è altrettanto semplice da realizzare), ovvero una presina ripiegata per afferrare meglio i manici bollenti. <p></p><p>Per realizzarla, avvia 31 maglie, lavora 2 righe a dritto, poi metti un marcapunti per evidenziare la maglia centrale.</p><p>Riga 1: lavora a dritto e poi lavora 2 maglie insieme prima e dopo la maglia centrale - Riga 2: tutta a dritto.</p><p></p>Ripeti fino a raggiungere 3 maglie. A quel punto inizia ad aumentare:<p>Riga 3: lavora a dritto, prima e dopo la maglia centrale fai un aumento, e poi a dritto fino alla fine della riga. - Riga 4: tutta a dritto.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhReknIfucvG4NhYsjvCvn1t3QJlfr9-tU6bKIEvMhCbOqmlk-JWPCWztItacw0kx0wz66pWd7lIDM5B-AP7g0H4RBr-qwLiCKW4gbHVmN2SXvaGH0TU7mwIO5CaA-0fl3MGGUrA0GZSzw2QmGaiP2u9Gmu0-wC-yxPAIlmo208ZeOthSqWR1cbgaOROrU/s4160/IMG20231023174426.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhReknIfucvG4NhYsjvCvn1t3QJlfr9-tU6bKIEvMhCbOqmlk-JWPCWztItacw0kx0wz66pWd7lIDM5B-AP7g0H4RBr-qwLiCKW4gbHVmN2SXvaGH0TU7mwIO5CaA-0fl3MGGUrA0GZSzw2QmGaiP2u9Gmu0-wC-yxPAIlmo208ZeOthSqWR1cbgaOROrU/w200-h150/IMG20231023174426.jpg" width="200" /></a></div><p></p><p>Ripeti fino a raggiungere 31 maglie. Fai ancora una riga e poi chiudi tutte le maglie.</p><p>Adesso ripiega e con l'uncinetto e il punto bassissimo cuci il lato fino al vertice, fai dieci catenelle e riprendi sull'altro lato.</p><p>Nascondi le codine e butta in lavatrice!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p><br /></p><p>--- ENGLISH ---</p><p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_GgQH3eH14yMHDKMzJpFQx8bClyNqM2jtwICWQLIwaEYVl2uCc0ujUHQRtgte9utgozPvH7quAKqx1WX-8HbQvjZa03rbR1997CL2GyvD3reTlh9p0kK6wIwPH3TXpRsgPQxCdN0aM5s78BwtNn1CVt0bjLRQ2S58_ZCnk25DUNmI2IagvJaYkoHVHPc/s4160/IMG20231023174401.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_GgQH3eH14yMHDKMzJpFQx8bClyNqM2jtwICWQLIwaEYVl2uCc0ujUHQRtgte9utgozPvH7quAKqx1WX-8HbQvjZa03rbR1997CL2GyvD3reTlh9p0kK6wIwPH3TXpRsgPQxCdN0aM5s78BwtNn1CVt0bjLRQ2S58_ZCnk25DUNmI2IagvJaYkoHVHPc/w200-h150/IMG20231023174401.jpg" width="200" /></a>These are the easiest and quickest pot holders to make. And, which is not at all negligible, really functional because felted wool is truly insulating.</p><p>If you have a few dozen meters of Plotulopi (in double thread) or any other yarn with a certain thickness, the game is simple: just grab your 5.5mm straight needles (or circular, anyway you'll work flat). And prepare the washing machine, in order to felt the knitted piece.</p><p>The choice of yarn is important: the more airy and the less twisted it is, the better it looks; but any untreated 100% wool yarn will felt and make the job.</p><p>But here's how to knit pot holders:</p><p>Cast on 3 stitches. Knit the first two rows, now work each row knitting first stitch at front and back (1 increase) and then knit until the end of row.</p><p>Always repeat the same row and when you have 31 stitches, knit the first two stitches together and then knit until the end.</p><p>Always repeat the same row and when you reach 3 stitches, bind off and put 15 stitches on the needle, bind off and with a darning needle fix it to get a loop. Alternatively you can make this ring simply with a crochet chain.</p><p>Weave in ends and throw it in the washing machine, on a heavy-duty cotton cycle.</p><p>Dry, bow and give away!!!</p><p>BONUS</p><p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhReknIfucvG4NhYsjvCvn1t3QJlfr9-tU6bKIEvMhCbOqmlk-JWPCWztItacw0kx0wz66pWd7lIDM5B-AP7g0H4RBr-qwLiCKW4gbHVmN2SXvaGH0TU7mwIO5CaA-0fl3MGGUrA0GZSzw2QmGaiP2u9Gmu0-wC-yxPAIlmo208ZeOthSqWR1cbgaOROrU/s4160/IMG20231023174426.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhReknIfucvG4NhYsjvCvn1t3QJlfr9-tU6bKIEvMhCbOqmlk-JWPCWztItacw0kx0wz66pWd7lIDM5B-AP7g0H4RBr-qwLiCKW4gbHVmN2SXvaGH0TU7mwIO5CaA-0fl3MGGUrA0GZSzw2QmGaiP2u9Gmu0-wC-yxPAIlmo208ZeOthSqWR1cbgaOROrU/w200-h150/IMG20231023174426.jpg" width="200" /></a>Here is the folded pot holder to better grip the hot handles:And here is the PRO version (in a functional sense for the kitchen and not as regards the shirt, because it is just as simple to make), i.e. a folded pot holder to better grip the hot handles.</p><p>Cast on 31 stitches, knit 2 rows, then place a stitch marker to highlight the central stitch.</p><p>Row 1: knit straight and then work 2 stitches together before and after the central stitch - Row 2: knit all.</p><p>Repeat until you get 3 stitches. Now increase:</p><p>Row 3: knit, increase before and after the central stitch, and then knit to the end of the row. - Row 4: knit all.</p><p>Repeat until you get 31 stitches. Knit one more row and then bind off all the stitches.</p><p>Fold over and with the crochet hook and slip stitch, sew one side up to the top, make ten chains and continue on the other side.</p><p>Weave in ends and throw in the washing machine!</p><p>Enjoy!</p><p><br /></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-44648734211011857872023-12-01T03:00:00.000-08:002023-12-01T03:00:00.142-08:00E330<p>Tutti sappiamo che per star bene è necessario mangiare cibo sano. Ma cosa si intende per cibo sano?</p><p>Ecco, qui ognuno di noi ha un’idea diversa, a seconda dello stile alimentare preferito: per un vegano solo i vegetali sono sani, per un crudista solo quelli crudi, per un carnivoro solo la carne, ecc. ecc.</p><p>Ma forse possiamo trovare un punto in comune. Cibo sano è il cibo che ha subito una trasformazione minima, il più possibile simile alla sua forma naturale, fatto con ingredienti freschi, esente da additivi artificiali.</p><p>Se prendiamo questa, come definizione di cibo sano, forse possiamo essere tutti d’accordo.</p><p>La domanda successiva è: nel nostro quotidiano, mangiamo cibo sano? Sono sicura che la maggior parte di noi cerca di farlo, ognuno come può: acquistando solo da fornitori di fiducia, o preferendo una marca piuttosto che un’altra, oppure leggendo con pazienza tutte le etichette, o addirittura limitando al massimo qualsiasi cibo che abbia un'etichetta.</p><p>Il problema è che a volte pensiamo che certi ingredienti siano naturali ma non lo sono affatto.</p><p>Prendiamo ad esempio l’acido citrico. Sappiamo che è usato come additivo in tantissimi prodotti, dai latticini alle caramelle, dal gelato alle conserve di pomodoro. A volte lo troviamo in etichetta con la sigla E330. Acido Citrico. E pensiamo al limone, da cui supponiamo sia estratto. </p><p>Cosa c’è di più naturale del succo di limone?</p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrWIlqAPA-SjE1sr0bhQSy7V9gf0kzSi7MhZu_gTd9X6omcU-M7BNx20FBAUYqDAJfPi1J6b5cncRdGaXPnSbKcC8PUcfdke_N8p_x-br93DdWA1zSzv70xttXJfuJWsIKElzlUWveCh0WixZ-7MzLxgBxF81vUbUDr5_4CHdS2bLbhT4KvkHF6KLrFlw/s5568/francesca-hotchin-p5EiqkBYIEE-unsplash.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="3712" data-original-width="5568" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrWIlqAPA-SjE1sr0bhQSy7V9gf0kzSi7MhZu_gTd9X6omcU-M7BNx20FBAUYqDAJfPi1J6b5cncRdGaXPnSbKcC8PUcfdke_N8p_x-br93DdWA1zSzv70xttXJfuJWsIKElzlUWveCh0WixZ-7MzLxgBxF81vUbUDr5_4CHdS2bLbhT4KvkHF6KLrFlw/s320/francesca-hotchin-p5EiqkBYIEE-unsplash.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;">Foto di <a href="https://unsplash.com/it/@franhotchin?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">Francesca Hotchin</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/succo-di-lime-sul-bicchiere-accanto-a-lime-affettati-p5EiqkBYIEE?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">Unsplash</a></span></td></tr></tbody></table><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p>Il problema è che <u>non viene estratto dal succo di limone</u>. Una volta lo era, e si trattava di una pratica complessa, realizzata attraverso l’uso di una soluzione di ammoniaca, cloruro di calcio e acido solforico. Oggi l’acido citrico si produce invece attraverso fermentazioni su scala industriale di muffe (come l'Aspergillus niger) o lieviti, estraendolo dalla cellula e purificandolo.</p><p>Sarà pure purificato, non lo metto in dubbio, e la provenienza è naturale (!), non posso negarlo, ma...</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizqTGMX2C5YiqRrJNwYfwjDaXK26KKf5B9ISergT5SLLLWGWfNiMKQVXfd8cDnBNuc9ImkHudVRBS_zlqES3hhXDDEweAKVlg_KOz0_b6aRpwAx14KE2nu8FCd15RTBgS8MGFTLcXWLX_-qZFP_ZEjfp1KAi865zd8hclJxbsnjpK0yJcxDDjtPf13x5c/s1200/Il-Ciclo-di-Krebs.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="620" data-original-width="1200" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizqTGMX2C5YiqRrJNwYfwjDaXK26KKf5B9ISergT5SLLLWGWfNiMKQVXfd8cDnBNuc9ImkHudVRBS_zlqES3hhXDDEweAKVlg_KOz0_b6aRpwAx14KE2nu8FCd15RTBgS8MGFTLcXWLX_-qZFP_ZEjfp1KAi865zd8hclJxbsnjpK0yJcxDDjtPf13x5c/s320/Il-Ciclo-di-Krebs.jpg" width="320" /></a></div>E non è neanche qualcosa di estraneo, dato che l’acido citrico è presente nel nostro organismo: è un prodotto intermedio nel processo biochimico detto ciclo di Krebs, che avviene per produrre energia a partire dal cibo. L’acido citrico è presente in tracce, in piccole quantità all’interno delle nostre cellule, fondamentale per le funzioni cellulari, ma è prodotto dal nostro stesso organismo in un equilibrio perfetto. Non abbiamo affatto la necessità di sconvolgere tale equilibrio addizionando ogni cibo che ingeriamo con acido citrico prodotto in laboratorio da una muffa tossica che preghiamo sia stata perfettamente purificata… <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuOyGxLC_Rg2pox1Zf-Wn34-v2SPRGemYcyIxCkXmSU8Q1_Uw3ZGlX9uUhPzwTLeRtdXgKStUD10X3xK4WuAOxXDbnPQOT7XZZghqFNcFJlwIsBrYOcAkXUpXk6q7D4MDn5y8FhPT74v52JjD1r6cOfdL3RwadXCEoGIpOqmrTSRXK9nYcSu2vjFNddik/s897/Aspergillus-niger.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="709" data-original-width="897" height="253" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuOyGxLC_Rg2pox1Zf-Wn34-v2SPRGemYcyIxCkXmSU8Q1_Uw3ZGlX9uUhPzwTLeRtdXgKStUD10X3xK4WuAOxXDbnPQOT7XZZghqFNcFJlwIsBrYOcAkXUpXk6q7D4MDn5y8FhPT74v52JjD1r6cOfdL3RwadXCEoGIpOqmrTSRXK9nYcSu2vjFNddik/s320/Aspergillus-niger.jpg" width="320" /></a></div><p>Ma poi: è davvero necessario, l'acido citrico? O meglio, possiamo evitare questo additivo? La risposta è no alla prima e sì alla seconda domanda. Evitare di comprare acido citrico è difficile ma possibile: recentemente ho comprato una lattina di polpa di pomodoro scegliendola tra 2 marche. Quella che costava meno conteneva acido citrico, l’altra no. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZJTQnsGntoOUIcpoLly9KBrUbMLOR5sAmZ56wuCplnVILABMC4qGFk1EsrSBNYSHsZ0h5rLa8w7iu34G5teenWhLhhTGQnBTolehjQlhp1JBaJhdiuBjYyJ7deidLhYaDONaIbp-ELyAghJaSZw1_fO1o38z4ZQQL020ed_UKqAYFfNO9Ggvy_rOlxpw/s1500/lattinapomodoro.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZJTQnsGntoOUIcpoLly9KBrUbMLOR5sAmZ56wuCplnVILABMC4qGFk1EsrSBNYSHsZ0h5rLa8w7iu34G5teenWhLhhTGQnBTolehjQlhp1JBaJhdiuBjYyJ7deidLhYaDONaIbp-ELyAghJaSZw1_fO1o38z4ZQQL020ed_UKqAYFfNO9Ggvy_rOlxpw/s320/lattinapomodoro.png" width="320" /></a></div><p>E la cosa buffa è che se invece vuoi comprarlo per usarlo come anticalcare o ammorbidente in lavatrice è più difficile da trovare!</p><p>Comunque, a dare ascolto all’industria alimentare, l'impiego di questo conservante sui pomodori sarebbe positivo perché rallenta il deperimento del prodotto e favorisce l'assorbimento di sostanze nutritive come calcio e ferro. Praticamente, un dono del cielo.</p><p>L'acido citrico di per sè non fa male. Ma quando lo metti ovunque e lo sommi a decine di altri additivi che ingoiamo quotidianamente, un dubbio è lecito. La mia scelta di evitarlo è dettata dalla cautela. Non conosco la qualità di quell’acido citrico e non so neanche quanto ne sia stato messo in quella lattina di pomodoro: metterne troppo può cambiare anche il sapore del pomodoro, quindi non solo poco sano e naturale, ma pure non buono.</p><p>Ma se esistono delle lattine e bottiglie di polpa di pomodoro che non contengono acido citrico significa che se ne può fare a meno, giusto? E allora perché usarlo? Mi viene da pensare che la qualità della materia prima sia scarsa (ci vuole un "correttore di acidità", come si legge spesso in etichetta). Oppure che lo scopo sia conservare il prodotto sullo scaffale il più a lungo possibile, e non doverlo buttare dopo poco tempo se invenduto. </p><p>Quindi è solo una questione economica: ingredienti scarsi, lunga vita sugli scaffali, maggiori introiti per l’industria alimentare. E noi ci mangiamo un po' di additivi, tanto male non fanno e neanche ce ne accorgiamo. </p><p>Per ora.</p><div><br /></div>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-33794711121063217542023-10-30T01:37:00.007-07:002023-10-30T09:55:13.724-07:00La storia della piramide alimentare<p>Uno dei canali YT che seguo è Low Carb Down Under. </p><p>Ritengo gli argomenti affrontati dal canale molto interessanti ed ho quindi deciso di riportare una trascrizione in italiano dei suoi contenuti. Inizio dall'ultimo video del dottor Paul Mason, che appunto parla della piramide alimentare, che potete trovare qui:</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/SOgH9LDwBzY" width="320" youtube-src-id="SOgH9LDwBzY"></iframe></div><p><br /></p><p>Buon giorno, sono Paul Mason e potreste pensare che ciò che state guardando [un'immagine della piramide alimentare] sia un lavoro scientifico che risale a disinteressati scienziati degli anni Settanta, sottoposto a controllo scientifico, per determinare la dieta più sana e quindi presentarla al pubblico.</p><p>Non sorprende che non sia successo. Molti di noi sono consapevoli che scienza e politica non dovrebbero mai mescolarsi eppure sono inseparabili. Il fatto è che quando mescoliamo scienza e politica otteniamo politica. E la piramide alimentare è il prodotto della politica.</p><p>Il retroscena della storia della piramide alimentare inizia nell'America del dopoguerra degli anni 50. Le morti per cause concorrenti (ovvero guerra e infezioni) si erano drasticamente ridotte e allo stesso tempo il fumo era in aumento, e quindi le malattie cardiache divennero rapidamente la prima causa di morte. </p><p>E in questo scenario, nel 1955 il presidente Eisenhower ebbe un attacco di cuore: era a Denver e stava giocando a golf quando credette di avere un'indigestione a causa di un hamburger. Ma quella notte si svegliò con un forte dolore al petto, ed il suo medico personale, non capendo che aveva un infarto gli diede diverse dosi di morfina e lo rimandò a letto. Solo dopo aver fatto un elettrocardiogramma, quando si svegliò all'una del giorno seguente, capirono che aveva avuto un infarto.</p><p>Questa fu una notizia sconvolgente per la popolazione americana: la vita del loro leader appena rieletto era in pericolo a causa di problemi di cuore, la nuova causa principale di mortalità. La gente era impaurita e presto si scatenò la caccia alle cause di questo flagello mortale.</p><p>Sfortunatamente gli scienziati dell'epoca non diedero molta importanza al fatto che Eisenhower fosse un forte fumatore: 4 pacchetti al giorno! D'altronde a quei tempi gli stessi dottori promuovevano il fumo. Piuttosto le cause del flagello dell'infarto furono attribuite ai grassi saturi della dieta. E se sei un idraulico questo avrebbe senso: gettare del grasso in un lavandino può intasare lo scolo. Ma il resto di noi realizza che la nostra fisiologia non assomiglia al lavandino della cucina. Il che porta a domandarsi in che modo gli scienziati degli anni 50 sono arrivati alla conclusione che i grassi saturi fossero la causa delle cardiopatie. Un cibo antico, consumato da millenni, incolpato per una malattia moderna.</p><p>Bene, si può risalire alla ricerca fatta da quest'uomo, il russo Nicolaj Anichkov. Nel 1913 egli pubblicò uno studio che 100 anni dopo è stato descritto come la nascita dell'ipotesi lipidica, la teoria che il grasso saturo può intasare le arterie. Nicolaj ha dimostrato che nutrire i conigli, un animale ovviamente erbivoro, con lardo, tuorlo d'uovo o puro colesterolo sciolto in olio di girasole, incrementava il livello di colesterolo nel loro sangue. Portando anche a delle lesioni arteriose simili ma non identiche a quelle umane associate all'infarto. Ovviamente ci sono delle cose sbagliate in tutto ciò: i conigli non dovrebbero mangiare lardo più di quanto noi dovremmo mangiare erba. </p><p>Nonostante ciò questa ricerca ha creato le basi dalle quali è nata l'ipotesi della dieta del cuore, guidata da questo uomo, Ancel Keys, che fu il responsabile nel trasformare questo mediocre studio nel contorto pasticcio della piramide alimentare. Era dogmatico, belligerante ed indubbiamente politico, tre qualità che brandiva come un rullo compressore contro ogni opinione contraria, anche le opposizioni più ragionevoli alle sue stravaganti affermazioni. Egli violò ripetutamente le norme civili dell'Accademia per bullizzare i colleghi che dissentivano e zittendo brutalmente qualsiasi opposizione. E nel contesto di ciò che veniva percepito come una crescente emergenza sociale per le cause sconosciute delle cardiopatie, i funzionari della Sanità accolsero il suo messaggio.</p><p>Vedete [mostra grafico], due anni prima dell'infarto di Eisenhower, Keys aveva pubblicato un grafico molto contestato che mostrava il consumo di grassi saturi in varie nazioni, associato alle cardiopatie. Il problema era che egli aveva preso i dati di 6 paesi, per avallare la sua teoria, ma i critici indicavano che i dati erano disponibili per 22 paesi, e quando questi dati venivano presi in considerazione si otteneva un grafico a dispersione. </p><p>Questa avrebbe dovuto essere la fine della sua teoria. Invece, inspiegabilmente, egli fu in grado di esercitare una significativa influenza all'interno dell'America Heart Association. E nel 1958 questa associazione con Keys ormai al timone lanciò uno studio, il Seven Countries Study, che comprendeva 3 paesi dei suo grafico precedente, forse prevedendo i risultati ancora prima della pubblicazione, che avvenne nel 1978.</p><p>E' anche opportuno notare che a quel tempo l'associazione era sponsorizzata dalla Procter & Gamble, produttore del proficua margarina da olio vegetale Crisco. E a margine delle sue manovre politiche la stella di Keys continuò a splendere: nel 1961 era sulla copertina della rivista Time, in cui in un articolo diffamava i grassi saturi e dichiarava che il fumo giocava un ruolo minore nei problemi cardiaci. Ironicamente nei suoi documenti del Seven Countries Study nel 1968 si indicava invece il fumo come una delle cause principali delle malattie cardiovascolari sebbene tale informazione non fu svelata al pubblico prima del 1980.</p><p>Ed ancora, il Seven Countries Study non aveva l'ultima parola sull'argomento, infatti sappiamo che gli studi epidemiologici come appunto era il Seven Countries Study sono poco incisivi nel provare la causalità, in confronto agli studi sperimentali, che possono controllare i fattori confondenti e danno risultati molto più attendibili. </p><p>Di migliore qualità sono gli studi di controllo randomizzati, e prima del 1978 uno studio di questo tipo aveva analizzato gli effetti di una dieta con grassi saturi ridotti, il Minnesota Coronary Survey. Questo studio aveva coinvolto più di 9000 partecipanti e Keys era stato uno dei due principali responsabili dello studio clinico, probabilmente nella speranza che tale studio avallasse la sua teoria davanti a tutti quegli scienziati che insistevano per avere un'evidenza credibile della stessa. Ma Keys non aveva fatto i conti con i risultati di questo studio: il Minnesota Coronary Survey non aveva trovato che i grassi saturi fossero dannosi per la salute coronarica. Il chè spiega perchè i primi risultati non furono pubblicati prima del 1989 nonostante lo studio fosse concluso già nel 1978. I risultati affermavano che una riduzione dei grassi saturi a favore di quelli vegetali non abbassava il rischio di malattie cardiovascolari, ed ovviamente il nome di Keys non compare nella pubblicazione finale, pur essendo stato co-investigatore, ovvero responsabile dello studio. L'altro investigatore, Ivan Frantz, fu intervistato da un giornalista scientifico che gli chiese perchè avessero aspettato 16 anni per pubblicare lo studio e la sua risposta fu che erano delusi dai risultati. </p><p>Coprire i risultati perchè indesiderati è una condotta che non si addice a nessun vero scienziato; come diceva il famoso fisico Richard Feynman: non importa quanto sia bella la teoria e quanto sei bravo, se l'esperimento non la conferma essa è sbagliata. </p><p>Anche la pubblicazione del 1989 ha in qualche modo distorto la verità, consapevolmente: è stata molto limitata con dati selettivi che ne hanno impedito una corretta analisi, concludendo semplicemente che i grassi saturi non sembrano essere pericolosi. Quest'uomo [foto], il dottor Christopher Ramsden, è la figura centrale nella ricerca della verità: a seguito di quell'intervista, egli contattò il figlio dell'ormai deceduto Frantz, e questi cercò tra i documenti del padre e trovò due nastri magnetici contenenti quasi 60.000 registrazioni, e dopo un lavoro di traduzione nel linguaggio dei computer moderni e dopo aver validato i dati, lo studio completo fu pubblicato nel 2016 sul British Medical Journal, 38 anni dopo il suo termine! </p><p>Lo studio rivelava che rimpiazzare i grassi saturi con quelli vegetali aveva abbassato il colesterolo, ma al prezzo di alzare il tasso di mortalità.</p><p>Se questi dati fossero stati pubblicati, non sarebbe stato possibile lanciare la piramide alimentare nel 1978.</p><p>Ma mentre lo studio era ancora in corso Keys continuava a promuovere la sua teoria e nel 1977, con gli USA ancora in preda alla paura dell'infarto, il Senatore McGavin convocò una riunione sulla nutrizione del comitato ristretto, e sebbene non vi fossero evidenze credibili, il comitato rilasciò una serie di obiettivi che condannavano i grassi saturi. Il documento non fu bene accolto dalla comunità scientifica, e persino l'American Medical Association avvertì che tale dieta aveva effetti potenzialmente pericolosi.</p><p>Sfortunatamente questi avvertimenti non furono ascoltati ed ancora una volta entrò in gioco la politica: nel suo primo mandato Richard Nixon aveva fatto accordi con l'Unione Sovietica per la vendita di enormi quantità di cereali, ma un raccolto particolarmente scarso aveva innalzato i prezzi, così si decise di realizzare politiche agricole favorevoli all'incremento della produzione, e ben presto vi furono enormi surplus di produzione. </p><p>Nello stesso periodo Luise Light fu incaricata di redigere delle linee guida per la dieta degli americani; sfortunatamente la sua fonte di informazione era quella del suddetto documento contro i grassi saturi, da un lato, e i suoi capi del Dipartimento dell'Agricoltura dall'altro. Inizialmente Luise Light aveva raccomandato di ingerire da 3 a 4 porzioni di grano integrale, pane e cereali al giorno, che divennero da 6 a 11 nelle mani dei burocrati del Dipartimento dell'Agricoltura. Il chè risolveva i loro problemi di surplus, ma a costo della salute pubblica.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmPFvfGMqWl5IZ6hqaMGjiRhqPPrvGFZVK9pRUBgaxN6KTT_m7I07WVc4a87zF6QMOArZIIqI80yMEStvE9qT4FngQz4bjtVMJUe6rG7u7pSqI1Nn1s8ZsV-tNYE0syoVIFWRLaus3XlZd6YrpPL2otnyQkFBEK_RhAPpHRXhL_K1U1_ox6H2yPWwXriU/s735/piramide.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="412" data-original-width="735" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmPFvfGMqWl5IZ6hqaMGjiRhqPPrvGFZVK9pRUBgaxN6KTT_m7I07WVc4a87zF6QMOArZIIqI80yMEStvE9qT4FngQz4bjtVMJUe6rG7u7pSqI1Nn1s8ZsV-tNYE0syoVIFWRLaus3XlZd6YrpPL2otnyQkFBEK_RhAPpHRXhL_K1U1_ox6H2yPWwXriU/w400-h224/piramide.jpg" width="400" /></a></div><br /><p>Una cosa è sicura: l'introduzione di queste linee guida nel 1980 coincise con un deciso incremento dell'epidemia di diabete. Oggi infatti solo il 12% degli adulti americani possono essere considerati metabolicamente sani. Chiaramente qualcosa è andato storto.</p><p>Sfortunatamente per noi qui "down under", dopo che queste nuove linee guida furono attuate negli USA tutto il mondo ne fu influenzato a partire dall'Australia. Quest'uomo, il professore Stewart Truswel originario del Sud Africa, al tempo aveva la cattedra di nutrizione umana all'Università di Sidney e si prese l'incarico di sviluppare una dieta alimentare per gli australiani sulla base delle linee guida americane. Il problema era che tra i suoi colleghi era l'unico che sosteneva quelle linee guida e quindi provvedette a redigere quella che lui stesso definì una rara, positiva, indipendente revisione contro quella che riteneva una schiera di critici. In realtà non lo fece, perchè semplicemente rimaneggiò quelle linee guida che già approvava. Il fatto è che se avesse revisionato la letteratura scientifica, avrebbe scoperto che già nel 1977 c'era un'abbondanza di evidenze contro la riduzione di grassi saturi nella dieta, più di 70 studi di controllo radomizzati. Truswell letteralmente chiuse gli occhi davanti all'evidenza. E dopo aver pubblicato le prime linee guida nel 1980, egli rimase un personaggio fondamentale per le edizioni successive che continuavano a scoraggiare l'uso di grassi saturi. La ragione per cui l'edizione del 2013 continuava ad ignorare la scienza è un'ammissione dei relatori: in risposta alla richiesta di revisionare il ruolo dei grassi saturi la loro risposta fu che la richiesta di revisionare l'evidenza non era supportata da evidenza! Sarebbe una barzelletta se le conseguenze non fossero serie. E la cosa interessante è che il documento da cui ho preso quest'informazione, circa 8 anni fa, è ora scomparso da internet.</p><p>Non c'è dubbio che le linee guida sull'alimentazione hanno un enorme impatto sulla popolazione: sono insegnate nelle scuole, influenzano come nutriamo bambini, pazienti, prigionieri e soldati. Guardate com'è diminuito il consumo di grassi animali in Australia dagli anni settanta [grafico]. Il problema è che non sembra funzionare: proprio come in USA la popolazione mostra un aumento inspiegabile di diabete di tipo 2 [grafico].</p><p>La domanda è: come possiamo assicurarci che le future linee guida prendano in considerazione la scienza? Sicuramente in alcuni ambienti ci sono stati dei cambiamenti, e vorrei introdurvi a due esperti che sembrano aver cambiato idea: questa è la professoressa Janet King, presidente del comitato scientifico che ha prodotto le linee guida americane del 2005, e questo è il professor Tom Brenner, membro del comitato del 2015. Sono gli autori di un documento di revisione del 2020 che conclude che le guide linee istituzionali sulla riduzione dei grassi saturi non sono giustificate dalla scienza. Il documento specifica che latticini, carne e uova non sono associati ad un maggior rischio di malattie cardiovascolari e non dovrebbero essere limitati. E che si tratta di cibo antico ed è un paradosso colpevolizzarlo per una malattia moderna.</p><p>E allora dovremmo essere ottimisti per le future linee guida anche in Australia? Quest'uomo è il mio buon amico dottor James Muecke, attivista per la salute, e uomo dell'anno 2020 in Australia. Egli aveva dei seri dubbi sull'impatto delle linee guida australiane e quindi fu entusiasta quando il ministro della salute federale australiano dichiarò che Muecke avrebbe fatto parte della commissione per la revisione delle linee guida. Tale revisione è però ancora in corso, ben nascosta agli occhi del pubblico. Sfortunatamente sono moderatamente pessimista sui risultati. </p><p>C'è però una scintilla di speranza: è in corso un'inchiesta del Commonwealth sul diabete, in gran parte grazie alle richieste di James. Diversi parlamentari ex medici fanno parte dell'inchiesta. Questa è una grande opportunità. Le iscrizioni sono già state fatte e sono pubbliche. Se andate sul sito, la mia è la 402. E se siete appassionati di tale argomento, se avete una storia da raccontare, sentitevi liberi di contattare i membri del comitato sul sito, incontrateli, discutete la scienza. Grazie a James Muecke abbiamo una briciola di opportunità e insieme potremmo riuscire a prenderla.</p><p>Grazie.</p><p><span><i>Il dottor Paul Mason ha conseguito la laurea in medicina con lode presso l'Università di Sydney e ha conseguito anche lauree in fisioterapia e salute sul lavoro. È specialista in medicina dello sport. Il dottor Mason ha sviluppato un interesse per le diete a basso contenuto di carboidrati nel 2011. Da allora ha trascorso centinaia di ore a leggere e analizzare la letteratura scientifica. Per diversi anni ha applicato queste conoscenze nel trattamento di pazienti affetti da artrite e disturbi metabolici che hanno ottenuto una perdita di peso notevole e prolungata e una riduzione del dolore articolare. Il dottor Mason è anche il Chief Medical Officer di Defeat Diabetes, il primo programma australiano basato sull'evidenza e guidato da medici che si concentra sull'ampia gamma di benefici per la salute di uno stile di vita a basso contenuto di carboidrati, in particolare per coloro che desiderano mandare in remissione il pre-diabete, il diabete di tipo 2 e altre malattie metaboliche</i></span><span style="font-size: x-small;">.</span></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-12696806589527220462023-10-20T01:51:00.000-07:002023-10-20T01:51:50.745-07:00GABA<p></p>Avete mai sentito parlare di tè GABA? <div>GABA è la sigla che indica l'acido γ-amminobutirrico (gamma ammino butirrico), uno dei più importanti neurotrasmettitori presenti nel nostro cervello - ovvero una sostanza che le cellule del cervello usano per comunicare tra di loro (e quindi funzionare!).</div><div><p>Il suo ruolo è fondamentale in una serie di funzioni, come la regolazione del sonno e dello stress: bassi livelli di questa molecola sono associati ad ansia e insonnia.</p><p>L'acido γ-amminobutirrico è naturalmente presente anche se in piccole quantità in alcuni alimenti, come il tè, il pomodoro, la soia, il riso germogliato e alcuni alimenti fermentati, ma concentrazioni molto più elevate possono essere prodotte mediante fermentazione batterica dell'acido lattico. </p><p>Recentemente, l'acido γ-amminobutirricodi origine batterica ha attirato notevole attenzione ed è stato ampiamente utilizzato come ingrediente alimentare funzionale in diversi mercati grazie ai potenziali benefici per la salute associati, anche se gli studi sui reali benefici di tali integratori sono inconcludenti (non li escludono, ma non è ancora chiaro il meccanisco d'azione). Vedi <a href="https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26500584/" target="_blank">questo studio</a>.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpcWg1BVpcotjMmpHpXIifHFceQo090jiCyo3yddTA8vSw9YDwI4ncFr2VCSLICo7f39aoO-8w047wXAY_aEDCQM5uNCNQj1vJKPizWiNexc3y3PRONeJ0NczsEJG12CWXRoj00B_Inf8QsR_BY2VYxosTi82AxNANXLAh13ZEnEE70HsQZ18xkuUo_z8/s3120/IMG20231020094416%20(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1528" data-original-width="3120" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpcWg1BVpcotjMmpHpXIifHFceQo090jiCyo3yddTA8vSw9YDwI4ncFr2VCSLICo7f39aoO-8w047wXAY_aEDCQM5uNCNQj1vJKPizWiNexc3y3PRONeJ0NczsEJG12CWXRoj00B_Inf8QsR_BY2VYxosTi82AxNANXLAh13ZEnEE70HsQZ18xkuUo_z8/s320/IMG20231020094416%20(1).jpg" width="320" /></a></div>E veniamo quindi al tè GABA. Sul sito dove ho acquistato il tè la cui etichetta è riprodotta nella foto, è riportata la seguente descrizione:<p></p><p>"Oolong raccolto a mano a inizio marzo nell’area di Ming Jian nella contea di Nantou ad un’altitudine di 350 metri, dalla cultivar Chin Xin Gan Zhi. Grazie al trattamento con azoto puro, sviluppa una quantità molto alta di acido gamma amminobutirrico (GABA), amminoacido neuro trasmettitore fondamentale per il metabolismo del sistema nervoso centrale dagli innumerevoli benefici alla salute fisica e mentale, tra cui la prevenzione e la cura di obesità, ipertensione, ipoglicemia, infezioni batteriche, ansia, depressione, stress e insonnia. Il GABA è un potente stimolante che aumenta l'attenzione, la memoria, la resistenza alla fatica, il tono muscolare, le prestazioni sportive, l'elasticità della pelle. Le foglie dopo la raccolta vengono lasciate riposare e messe negli appositi contenitori in acciaio che rimuovono l’ossigeno e lo rimpiazzano con azoto. Qui rimangono per circa 8 ore. Il livello di ossidazione è del 70%. Liquore dorato, note legnose e speziate, retrogusto lievemente astringente." - teaway.it</p><p>In tutta sincerità non so se tale reputazione sia realmente meritata, cioè se un tè con alta concentrazione di acido gammaamminobutirrico sia veramente benefico o addirittura terapeutico (in tal caso dovrebbero darci le dosi!!!).</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZD80jVDH0C0lp-O19aHKHOMc4_9pG2I-hRfTRdRzwYoDPk4fj4STiy5LJWMg7g-qPCn6PfwaMpo_UGLKg9JCq-nPkd9K97w8-VqbCFbJYoMaWf4hkxSswQMs3CIAabNzr4RS_WlOGF98VH25G1z4kBqoeKtKSoXa295Uee5q6J7ISj2GLKrg-Q5KNp_E/s4160/IMG20231020104009.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZD80jVDH0C0lp-O19aHKHOMc4_9pG2I-hRfTRdRzwYoDPk4fj4STiy5LJWMg7g-qPCn6PfwaMpo_UGLKg9JCq-nPkd9K97w8-VqbCFbJYoMaWf4hkxSswQMs3CIAabNzr4RS_WlOGF98VH25G1z4kBqoeKtKSoXa295Uee5q6J7ISj2GLKrg-Q5KNp_E/w150-h200/IMG20231020104009.jpg" width="150" /></a></div>Quel che so è che mi piace sperimentare e degustare il tè, mi piace conoscerlo e mi piace berlo, ovvero prepararlo, filtrarlo, attendere che intiepidisca e sorseggiarlo con calma... credo che già questo sia un atto estremamete benefico per allontanare lo stress, qualsiasi sia il contenuto di Gaba. <p></p><p>Se poi tale tè abbia una marcia in più, meglio così!</p><p>Tra l'altro, il differente modo di sorbire la bevanda credo sia il vero motivo per cui in genere preferisco il tè al caffè - oltre al fatto che il tè è una foglia fermentata mentre il caffè è un seme tostato (ma questa è un'altra storia, che vi racconterò un'altra volta!).</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p></div>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-13457533618627431572023-09-14T11:54:00.001-07:002023-09-14T11:59:04.651-07:00Icebox Blueberry Pie<p>Le crostate dette Icebox sono una specialità degli stati meridionali degli Stati Uniti. Si tratta di torte che non hanno necessità di cotture in forno (o comunque solo un breve passaggio), quindi molto adatte ai luoghi e alle stagioni calde: solo un guscio di pasta frolla cotta preventivamente e poi arricchita con una crema di vario genere e aroma. </p><p>Sono torte che si conservano in frigo e sono particolarmente buone se fredde ed il nome viene dal fatto che in passato, nelle case prive di elettricità e frigoriferi, venivano conservate nel ghiaccio.</p><p>Anche la crostata di mirtilli è tipicamente americana. Ma originaria degli stati settentrionali. Fino alla guerra civile, le uniche persone che mangiavano e raccoglievano i mirtilli erano gli abitanti del Maine orientale, ma durante quella guerra i fornitori dell'esercito dell'Unione cominciarono a distribuire i mirtilli in scatola e presto questi frutti divennero popolari oltre i confini del New England.</p><p>Ecco perchè la prima citazione della crostata di mirtilli risale solo al 1829, nel giornale New England Farmer; mentre la prima ricetta è nel libro di Mrs Bliss, Practical Cook Book, del 1850.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaEgo1_F0mZPKC3zP5_6fIsCriZ0VtVhXHlAcxcuK35kYOs48_vfMnc-dUxCb3NehLcdWZXy8v5v9HgzeFYDfkF6sAKN-Yn0FxWVplRj_VTbmYi8Rgkcz-jRRVn-IFji5wj45ksmgyBoeGmuxMF1uBfwyg6hsqTgWj0CJcmloej5ImhZEEv91jOowzeWg/s4160/RecipeKeeper_20230913_094941.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaEgo1_F0mZPKC3zP5_6fIsCriZ0VtVhXHlAcxcuK35kYOs48_vfMnc-dUxCb3NehLcdWZXy8v5v9HgzeFYDfkF6sAKN-Yn0FxWVplRj_VTbmYi8Rgkcz-jRRVn-IFji5wj45ksmgyBoeGmuxMF1uBfwyg6hsqTgWj0CJcmloej5ImhZEEv91jOowzeWg/s320/RecipeKeeper_20230913_094941.jpg" width="240" /></a></div>Oggi vi propongo la ricetta della Icebox Blueberry Pie del Maine, pubblicata in <a href="https://www.amazon.it/America-grande-cucina-Philip-Schulz/dp/8817240346" target="_blank">America e la sua grande cucina</a>, di Philip S. Schulz, libro molto bello che mi è stato regalato anni fa dai miei genitori e che ho conservato gelosamente.<p></p><p>Per la pasta: 155g di farina, 1/4 di cucchiaino di sale, 60g di burro, 60g di margarina, 1/2 cucchiaino di buccia d'arancia grattugiata, da 2 a 3 cucchiai di succo d'arancia.</p><p>In merito a questi ingredienti ho due consigli: 1 - evitare assolutamenta la margarina (un retaggio tossico della cucina degli anni settanta) e di sostituirla con il burro. 2 - sostituire buccia e succo d'arancia (frutta che ha una stagionalità differente da quella dei mirtilli) con il limone.</p><p>L'impasto va lavorato brevemente e poi posto a riposare in frigorifero per 1 ora; quindi si scalda il forno a 220°, si spiana l'impasto e si fodera uno stampo da crostata da 23cm, e si sagomano i bordi. Si ricopre con un foglio di alluminio, si versano sopra dei fagioli o del riso per appesantire e si cuoce in forno per 10'.</p><p>Per il ripieno: 185g di zucchero, 2 cucchiai e mezzo di maizena, 1/4 di cucchiaino di sale, 160ml di acqua, 375g di mirtilli, 30g di burro, 1 cucchiaio e mezzo di succo di limone, 1 cucchiaio e mezzo di Gran Marnier.</p><p>In un pentolino si mescola zucchero, maizena e sale; si aggiunge l'acqua e 1/3 dei mirtilli previamente bucati con uno spillo. Si porta a bollore e si cuoce per circa 15'. Quindi si toglie dalla fiamma e si aggiunte burro, succo di limone e liquore; e quando è freddo si uniscono i mirtilli. Riporre in frigo per 1 ora.</p><p>Per terminare si versa il ripieno nell'involucro di pasta. Enjoy your meal!</p><p><br /></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-44876846928429855422023-08-21T05:00:00.001-07:002023-08-21T05:00:28.927-07:00Riflessioni d'agosto<p>La sconfitta fa parte della vita. Ma sembra che la parola fallimento sia una sorta di tabù.</p><p>E' di questo che voglio scrivere in questo post fastidioso come una zanzara tigre: sconfitta, ma in senso lato. Cose negative, insomma, e del fatto
che viviamo in una società in cui le cose negative non sono accettate. Mi
riferisco ad argomenti generici, palesemente negativi di cui si vuole però
cambiare la percezione, perché tutto dev’essere bello, un po’ come una foto su
Instagram.</p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWAkgsOFzH_nw631gnd52v5UO9ZExXPSU22RreHARtlMKbEr_AAyppnZ5G_lTVU3UPvaed8pUT5E6QddAM5ZUMm7lWHZTT-CgzpkVXXvnfnR7zQRAGCfnGd9EJceakKkXyZtwKLzpmUKNIBLWw_2YBOcyPhlLvjPysW_-4M38a7nl870BKSVESIyouY6o/s4928/frank-mckenna-OD9EOzfSOh0-unsplash.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="3280" data-original-width="4928" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWAkgsOFzH_nw631gnd52v5UO9ZExXPSU22RreHARtlMKbEr_AAyppnZ5G_lTVU3UPvaed8pUT5E6QddAM5ZUMm7lWHZTT-CgzpkVXXvnfnR7zQRAGCfnGd9EJceakKkXyZtwKLzpmUKNIBLWw_2YBOcyPhlLvjPysW_-4M38a7nl870BKSVESIyouY6o/s320/frank-mckenna-OD9EOzfSOh0-unsplash.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">Foto di <a href="https://unsplash.com/it/@frankiefoto?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">frank mckenna</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/OD9EOzfSOh0?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a></span></td></tr></tbody></table><p>Invecchiare
è chiaramente una cosa negativa, ma bisogna dire che no, è un privilegio, si
può essere felici anche a ottant’anni; come se le rughe, la pelle poco tonica,
la vista che cala, gli acciacchi, la mancanza di progetti a lungo termine
fossero tutte cose di poco conto, trascurabili. Non dico che bisogna piangersi
addosso, ma neanche stravolgere lo stato delle cose.</p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Anche la malattia
è una calamità, di cui però si parla in modo artificialmente positivo, come
quei post insopportabili di pazienti oncologici “guerrieri” che sconfiggono la
malattia (come se dipendesse dalla loro volontà); o quegli altri che raccontano di
persone anziane e malate che non ricordano assolutamente nulla ma ricordano
quanto bene vogliono ai propri cari… sarà, ma mia madre neanche sa chi sono, se
glielo dico non capisce e se capisce dopo cinque minuti se l’è scordato. Questa
è la nuda realtà di un malato di Alzehimer, perché dobbiamo raccontarci
frottole?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La morte? Un
passaggio necessario per diventare immortali. Certo, se sei Marilyn Monroe. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">L’autismo? In una
certa misura lo siamo tutti, no?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">E' un periodo che hai difficoltà di
concentrazione? Sei giustificato, probabilmente hai l’ADHD.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Insomma, abbiamo
davvero bisogno di queste stampelle emotive per superare i traumi inflitti dalla
realtà? A volte ho l’impressione di vivere in una società di eterni pre-adolescenti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Vi sembro cinica?
Non lo sono affatto. La vita è bellissima e allo stesso tempo crudele, nelle
sue pieghe puoi trovare di tutto, anche l’inaspettato, sia nel bene che nel
male. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnSoJgCI8jAgT1R7diHU2S7aHMKZb6BxYqS0lIntUFsD861cXTN7QRjItaKm2U37d3M8QNVfEwtFvfgj4r1-J_TZwq1_d96V_u9IzEGvscz8bJKL_vQ10ueNx-xn4ZKZIKLQwJftcDCmULSZyre-XidzFC3JjpczgZ1c6oFvoVwe8kRR9shXUaYteLuvo/s4800/wolfgang-hasselmann-nZgpg4xYhjM-unsplash.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="3200" data-original-width="4800" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnSoJgCI8jAgT1R7diHU2S7aHMKZb6BxYqS0lIntUFsD861cXTN7QRjItaKm2U37d3M8QNVfEwtFvfgj4r1-J_TZwq1_d96V_u9IzEGvscz8bJKL_vQ10ueNx-xn4ZKZIKLQwJftcDCmULSZyre-XidzFC3JjpczgZ1c6oFvoVwe8kRR9shXUaYteLuvo/s320/wolfgang-hasselmann-nZgpg4xYhjM-unsplash.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">Foto di <a href="https://unsplash.com/it/@wolfgang_hasselmann?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Wolfgang Hasselmann</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/nZgpg4xYhjM?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a></span></td></tr></tbody></table><br /><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-50928568027853437072023-08-09T14:15:00.000-07:002023-08-09T14:15:51.237-07:00Diamonds and rust<p style="text-align: right;">scroll down for english version </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEho78vD3-52zBl1uVqZfBdTMJ2i5z30pEZc1qd28fRUUOxbgv_1F1EVmMWFbNpY4YPNXtXIqQi-o0avxbSzoT-2kkio2KN8Eeze7JhDRdj2n5LhSqnYao8u7x66Oe6Mi-uAOtnuvYpwtT3k66rORgMSSqmbvOpCckVZ9VNex5loY6Os9dZWVFMxtZxOdUo/s2448/IMG_20230706_162506.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="2448" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEho78vD3-52zBl1uVqZfBdTMJ2i5z30pEZc1qd28fRUUOxbgv_1F1EVmMWFbNpY4YPNXtXIqQi-o0avxbSzoT-2kkio2KN8Eeze7JhDRdj2n5LhSqnYao8u7x66Oe6Mi-uAOtnuvYpwtT3k66rORgMSSqmbvOpCckVZ9VNex5loY6Os9dZWVFMxtZxOdUo/w200-h200/IMG_20230706_162506.jpg" width="200" /></a></div>A volte la mente fa giri molto fantasiosi. Ad esempio, il colore di questo filato ha scatenato in me una serie di ricordi, immagini mentali di eventi e sensazioni sopite per decenni.<p></p><div>Intendevo usare questo sottile filo turchese per disegnare un piccolo capo estivo e sapevo di averlo riposto in un cassetto in attesa dell'idea giusta.</div><div>Lo prendo, lo guardo e mi tornano in mente certe estati degli anni settanta, le disco sulla spiaggia, i vestiti di garza, i balli lenti, i jeans e le frange, i capelli lunghi, le canzoni, gli accordi per suonare <a href="https://youtu.be/_ECJvc0nnbg" target="_blank">"O mare nero"</a> alla chitarra e... Joan Baez.</div><div><p></p><p>Negli anni settanta ero una ragazzina e di Joan Baez non sapevo quasi nulla; della musica di quel decennio ricordo nitidamente certe colonne sonore dei film di Rober Altman (<a href="https://youtu.be/Pd0zqR66rn0">I'm easy</a> - vi prego guardate questa scena!), gli LP di Bob Dylan, sulle cui copertine tentavo di apprendere il senso dei testi delle canzoni, e quella che era impossibile non sentire ovunque ed in qualsiasi momento in Italia: <a href="https://youtu.be/5qosu16XI0w" target="_blank">Ti amo</a> di Umberto Tozzi. ^_^</p><p>Insomma, mi viene in mente Joan Baez ed il suo modo inconfondibile di cantare; ho voglia di ascoltarla, cerco in rete e la prima canzone che mi si presenta è Diamonds and rust (una canzone scritta nel 1975 da Joan Baez, che descrive la relazione che la cantante aveva avuto 10 anni prima con Bob Dylan). La sua voce mi trasporta lontano nel tempo e mi travolge con il suo carico di nostalgia.</p><p><i>...We both know what memories can bring, they bring diamonds and rust...</i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/1ST9TZBb9v8" width="320" youtube-src-id="1ST9TZBb9v8"></iframe></div><div><br /></div>A proposito, poi da quel filato è nato uno scialle triangolare lavorato in parte a pizzo ed in parte a legaccio, Diamonds and rust, evidentemente..</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCr6U0a-08O63kaw7-jPwZ7JzOo8UlS0aC04k7-wEpYe3VW75AGGhvo70eXHmySPkicVFLWArDPYvN0B2TceJijn3kddVwrryDzS1x_v9r3BI3PEFcLezWIEDam3xCA4HFNl_47yvWw1RAKDBvwgO4RRu5LpLUiSFIJt20amrmb17d3ji3ZLVX8k_-iRI/s2448/IMG_20230809_133052.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2062" data-original-width="2448" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCr6U0a-08O63kaw7-jPwZ7JzOo8UlS0aC04k7-wEpYe3VW75AGGhvo70eXHmySPkicVFLWArDPYvN0B2TceJijn3kddVwrryDzS1x_v9r3BI3PEFcLezWIEDam3xCA4HFNl_47yvWw1RAKDBvwgO4RRu5LpLUiSFIJt20amrmb17d3ji3ZLVX8k_-iRI/s320/IMG_20230809_133052.jpg" width="320" /></a></div><br /><div><br /><p style="text-align: right;"><br />ENGLISH</p><div style="text-align: left;">Sometimes my mind makes very imaginative rounds.</div><div style="text-align: left;">For example, the color of the yarn that I picked up to knit a small summer garment (a scarf, a shawl... I still didn't know) immediately made me think of my seventies summers: discos on the beach, gauze dresses, flowers in my long hair, jeans and fringes, a guitar to play and... Joan Baez.</div><div style="text-align: left;">Yet in the seventies I was a little girl and I knew almost nothing about Joan Baez! The music I clearly remember was Robert Altman's films (yeah I'm easy) and some Bob Dylan records. And, of course, the one that was impossible not to hear everywhere in Italy: Umberto Tozzi's songs (Gloria, Ti amo...) ^_^</div><div style="text-align: left;">Anyway, looking at that yarn, Joan Baez and her unmistakable way of singing came to my mind; I needed to listen to it, so I googled her and the first song that comes to me was Diamonds and rust (a song written in 1975 by Joan Baez, which describes the relationship that the singer had had 10 years earlier with Bob Dylan). Her voice transported me far in time and overwhelmed me with nostalgia.</div><div style="text-align: left;"><p><i>...We both know what memories can bring, they bring diamonds and rust...</i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/1ST9TZBb9v8" width="320" youtube-src-id="1ST9TZBb9v8"></iframe></div></div><div style="text-align: left;"><br /></div></div>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-32880945193706121252023-07-19T03:14:00.003-07:002023-07-24T06:37:36.892-07:00Cotton Club &co.<p></p><div style="text-align: right;">Scroll down for English version</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsdBK7d79AUy678f8rpcEgfj8m-HWAKOYOw1VtmR686vurfqNhm9F81DWv2k5u78zpaJpz77ROktq02pTW1likh7YjOAuXBycnW4p_YsP-1K_1X3t7bfw9gPVeaPi1yAyFX_3jAYwSgw34FV8sznaoCgKE1QHqwcIS9CviVMwbBHHet4NuUBtLFhbLGC8/s2046/IMG20230712163236-COLLAGE.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2046" data-original-width="2046" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsdBK7d79AUy678f8rpcEgfj8m-HWAKOYOw1VtmR686vurfqNhm9F81DWv2k5u78zpaJpz77ROktq02pTW1likh7YjOAuXBycnW4p_YsP-1K_1X3t7bfw9gPVeaPi1yAyFX_3jAYwSgw34FV8sznaoCgKE1QHqwcIS9CviVMwbBHHet4NuUBtLFhbLGC8/w200-h200/IMG20230712163236-COLLAGE.jpg" width="200" /></a></div>Cotton Club il nome che ho dato alla mini-collezione di 2 pattern di maglia: Cotton Twist (scaricabile gratuitamente da Ravelry) e Cotton Trace (disponibile solo come parte della collezione).</div><p></p><p>Sono calzini pensati per la stagione di mezzo, quando riprendi ad indossare le scarpe chiuse ma non fa poi tanto caldo da rinunciare al cotone.</p>Normalmente non metto in vendita i miei disegni, ma qualche volta creo delle piccole collezioni per uno scopo ben preciso (anni fa la Onde Collection mi è servita per raccogliere fondi per Emergency).<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG7QlevdPLT3wTwnXRg7nmH1aoub0zhmORPH_nSbmf_BzAkDmk74k81wKWEAvwIOi396Zmzb1yruhekuqSj49hG_gVDxc1rSCPObvUVBjQ-NW0D1CRY6EbVGLEAgKdgBzWtti7i2tMIJpXcBVThxnlYaw-WAQA2XG3Vf_0gBhgGRBAXh49GuAhMKqlnWk/s2046/IMG20230610070401-COLLAGE.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2046" data-original-width="2046" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG7QlevdPLT3wTwnXRg7nmH1aoub0zhmORPH_nSbmf_BzAkDmk74k81wKWEAvwIOi396Zmzb1yruhekuqSj49hG_gVDxc1rSCPObvUVBjQ-NW0D1CRY6EbVGLEAgKdgBzWtti7i2tMIJpXcBVThxnlYaw-WAQA2XG3Vf_0gBhgGRBAXh49GuAhMKqlnWk/w200-h200/IMG20230610070401-COLLAGE.jpg" width="200" /></a></div>Cotton Club nasce come articolo da inserire nello shop di Patreon (lo trovi <a href="https://www.patreon.com/paroleamaglia/shop" target="_blank">QUI</a>), che sto cercando di implementare anche a favore di chi non ha o non vuole scaricare materiale attraverso Ravelry, oltre che per pubblicizzare la mia stessa presenza su Patreon, naturalmente.<p></p><p>Le collezioni (attualmente Onde collection e Cotton Club) sono gli unici articoli che propongo in vendita, in quanto tutti i miei pattern singoli sono gratuiti. La mia non vuole essere una concorrenza sleale nei confronti di chi è designer di maglia, la mia "fama" e i miei prodotti non sono neanche lontanamente comparabili con quelli dei grandi nomi della maglia; ma credo che ognuno di noi possa essere in grado di attribuire il giusto valore a ciò che desidera, un valore che cambia anche con la disponibilità economica del momento... i miei modelli, infatti, più che gratuiti sono flessibili alla coscienza di chi li desidera: decidi tu valore e prezzo.</p><p>Buona maglia!</p><p><br /></p><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiAa_QT7AJ-u_a_nP4hWgSfHvY93H1lEoM55N9jYpx8UxX9r-f1gNZCQnrGQvSmsk7C5D887IpcnM-UkFnvTZhMuyyLrzhQGwPSED57UYwsgUX5W94E_Mq0B27Y7heViafB_dyPaJrPD9LXUDydJhqwLIeXCOiMtm6slHmLCk0uEFR3CdvKsyW3t359_y0" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="200" data-original-width="200" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiAa_QT7AJ-u_a_nP4hWgSfHvY93H1lEoM55N9jYpx8UxX9r-f1gNZCQnrGQvSmsk7C5D887IpcnM-UkFnvTZhMuyyLrzhQGwPSED57UYwsgUX5W94E_Mq0B27Y7heViafB_dyPaJrPD9LXUDydJhqwLIeXCOiMtm6slHmLCk0uEFR3CdvKsyW3t359_y0" width="240" /></a></div>Cotton Club is a mini-collection of 2 knitting patterns: Cotton Twist (free download from Ravelry) and Cotton Trace (only available as part of the collection - on Ravelry and Patreon).</div><p></p><p>They are socks designed for the mid-season, when you start wearing closed shoes again but it's not hot enough to give up cotton. I hope you can enjoy the making as I did, and wearing a great pair of handmade socks!</p><p>Normally I don't sell my designs, but sometimes I make small collections for a very specific purpose (years ago Onde Collection helped me to collect funds for Emergency).<br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsdBK7d79AUy678f8rpcEgfj8m-HWAKOYOw1VtmR686vurfqNhm9F81DWv2k5u78zpaJpz77ROktq02pTW1likh7YjOAuXBycnW4p_YsP-1K_1X3t7bfw9gPVeaPi1yAyFX_3jAYwSgw34FV8sznaoCgKE1QHqwcIS9CviVMwbBHHet4NuUBtLFhbLGC8/s2046/IMG20230712163236-COLLAGE.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2046" data-original-width="2046" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsdBK7d79AUy678f8rpcEgfj8m-HWAKOYOw1VtmR686vurfqNhm9F81DWv2k5u78zpaJpz77ROktq02pTW1likh7YjOAuXBycnW4p_YsP-1K_1X3t7bfw9gPVeaPi1yAyFX_3jAYwSgw34FV8sznaoCgKE1QHqwcIS9CviVMwbBHHet4NuUBtLFhbLGC8/w200-h200/IMG20230712163236-COLLAGE.jpg" width="200" /></a></div><p></p><p>Cotton Club was created as item to be included in my Patreon shop (you can find it <a href="https://www.patreon.com/paroleamaglia/shop">HERE</a>), which I'm trying to implement also for those who don't have or don't want to download material through Ravelry, as well as to advertise my own presence on Patreon, of course.</p><p>My collections (currently Onde collection and Cotton Club) are the only items I offer for sale, as all my single patterns are free. My intention is not to be in (unfair) competition against those who are "real" knitwear designers, my fame and my products are not even remotely comparable with those of the big names in knitting; but I believe that each of us are able to give the right value to what we want, a value that also changes with disposable income of the moment... my patterns are more flexible than free, it depends on the conscience: you can decide the value and price.</p><p>Enjoy the knitting!</p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-36382108995584443842023-06-13T23:00:00.026-07:002023-06-13T23:00:00.138-07:00Cotton Twist Socks<p style="text-align: left;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvxvV4Psmz75vUMGV6IY1v9T1ZRFLuaz3llQyi7E60bQvo-0Tlyak5t6STFvJXH_rm9yJ5__ay2CEq_7Z4yCvUvxDM72qxI_I_AMcXnwZ17wE-c8zvZzcrEoZ4o2FWPf3L0H37pFWV76-6rmaIe9apNwNOUfARmKtzXjbsZHasheu0io9A8Vghb3mV/s4160/IMG20230610070536.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvxvV4Psmz75vUMGV6IY1v9T1ZRFLuaz3llQyi7E60bQvo-0Tlyak5t6STFvJXH_rm9yJ5__ay2CEq_7Z4yCvUvxDM72qxI_I_AMcXnwZ17wE-c8zvZzcrEoZ4o2FWPf3L0H37pFWV76-6rmaIe9apNwNOUfARmKtzXjbsZHasheu0io9A8Vghb3mV/s320/IMG20230610070536.jpg" width="320" /></a></div><p style="text-align: left;"><br /></p>Alzi la mano chi fa i calzini in cotone... no, scherzo: so bene che il cotone è poco amato (soprattutto da chi lavora a maglia) e il numero di anime che lavorano i calzini è esiguo, quindi posso immaginare la scarsità di mani che si alzerebbero!!! Questa volta però ho deciso di OSARE e ve lo racconto in questo video:<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/SPwUsIVQ5ac" width="320" youtube-src-id="SPwUsIVQ5ac"></iframe></div><br /><p>Raise your hand if you make cotton socks... no, I'm kidding: I know well cotton is not so loved (especially by those who knit) and sock knitters are not so many, so I can imagine the scarcity of hands that would go up. Anyway, I decided to DARE and I tell you about it in this video (sorry, english speaking people, it's in italian!).</p><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHnAmaWRtWVriedfCOgcGEqQqqY7mTz5CBmuZkWo8PNLd4GokCZpnc5ghfX8wh4T10Z2SGUJdBkHo7dLy9MdkksU7PAy0idggbHoUP4mtSAfTVgRxHitH0O36h2RkApDPUpu9QzsPdYJ8yp6OtKpkPcM-XbLPnqmo-7DTpgcOJFDinW604I-mG8tZv/s4160/IMG20230612075223.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHnAmaWRtWVriedfCOgcGEqQqqY7mTz5CBmuZkWo8PNLd4GokCZpnc5ghfX8wh4T10Z2SGUJdBkHo7dLy9MdkksU7PAy0idggbHoUP4mtSAfTVgRxHitH0O36h2RkApDPUpu9QzsPdYJ8yp6OtKpkPcM-XbLPnqmo-7DTpgcOJFDinW604I-mG8tZv/s320/IMG20230612075223.jpg" width="320" /></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-50845288761116432792023-06-11T10:17:00.004-07:002023-11-18T09:46:25.202-08:00Tempo di Nocciole<p style="text-align: right;">Scroll down for english version</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>Lo so, nel momento in cui scrivo questo post siamo in primavera, quindi certamente non è periodo di nocciole, che sono frutti autunnali, ma desideravo tanto fare questo gioco di parole un po' sciocchino, visto che il modello di cui desidero scrivere si chiama Tempo ed è lavorato con un filato che si chiama Nocciole!<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD-d5gt8F0yWZnRQVIwvnrMoF-pz8TdHHXPY-iEpmplG1TQxhC_RaFQyEGkBA1lKWqWRfAqA0yV6-DRRRJG8JWFTYMcLIejr78f-StpPbsqPknY2JV979xmk90ke_NUYD25txq-x59didFNjYU1PK_8JeMiJH-1cam8sNz3BXXK_XYrq072JJnuVIn/s3264/IMG20230611170724.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="2448" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD-d5gt8F0yWZnRQVIwvnrMoF-pz8TdHHXPY-iEpmplG1TQxhC_RaFQyEGkBA1lKWqWRfAqA0yV6-DRRRJG8JWFTYMcLIejr78f-StpPbsqPknY2JV979xmk90ke_NUYD25txq-x59didFNjYU1PK_8JeMiJH-1cam8sNz3BXXK_XYrq072JJnuVIn/s320/IMG20230611170724.jpg" width="240" /></a></div><div><p>Nocciole - per chi non lo conoscesse - è un filato 75% lana e 15% angora, tutto italiano, prodotto da Le Woolle, ovvero Federica di Wool Crossing (TO) e Giulia di Wool Done (BO).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6fqavzGmLzqyVePprUy356ek0XH-7BRnmNgJ_JZg1WxaI6IdlMeXEAu6zlMhrPhmsA2RcMY6Q2fbelkt9EjCLABKRxsjMGZiu_fc7FTDHmCEKziMT6Dr1duQlfW2xeH-zyFPufZpTXUTBIVoX8RZJ6x9MYszoHc_2l5JVc5hw_ZtG1rFRn90YUX6V/s3120/IMG20221106142834.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1864" data-original-width="3120" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6fqavzGmLzqyVePprUy356ek0XH-7BRnmNgJ_JZg1WxaI6IdlMeXEAu6zlMhrPhmsA2RcMY6Q2fbelkt9EjCLABKRxsjMGZiu_fc7FTDHmCEKziMT6Dr1duQlfW2xeH-zyFPufZpTXUTBIVoX8RZJ6x9MYszoHc_2l5JVc5hw_ZtG1rFRn90YUX6V/s320/IMG20221106142834.jpg" width="320" /></a></div><p>Tempo è uno zuccotto (nel senso di berretto, non nel semifreddo tradizionale fiorentino, anche se la forma semisferica è la stessa!) che mi è capitato di lavorare nel color zucca!!! L'idea per questo berretto mi è venuta lavorando il Rafa Hat di Joji Locatelli, da cui ho preso l'idea della costa 1/1 di base. Per il resto cambia sia il disegno sia il modo di fare le diminuzioni.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1Zz5BQXb_7lAL4gxlELx_eNrg56GIEtzAza7tV45G6Ks21Ra60Fm--OHqVOT4sSAslW33ft4a0fm4b1L5AxMIp1H-HLEkwjzvQ0HBEvp8GyT0KEO1eSwUlh-PXKO6xjvqfcAnathS9MgYpHeD0IzxU9wanSInua9-BUoBwfj4DyDSdrbzs5_7W0Rb/s4160/IMG20230611171311.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1Zz5BQXb_7lAL4gxlELx_eNrg56GIEtzAza7tV45G6Ks21Ra60Fm--OHqVOT4sSAslW33ft4a0fm4b1L5AxMIp1H-HLEkwjzvQ0HBEvp8GyT0KEO1eSwUlh-PXKO6xjvqfcAnathS9MgYpHeD0IzxU9wanSInua9-BUoBwfj4DyDSdrbzs5_7W0Rb/w240-h320/IMG20230611171311.jpg" width="240" /></a></div>Veniamo al sodo. <p></p><p>Per fare questo berretto occorrono circa 30g di Nocciole, ferri circolari (o gioco di ferri) di misura 3,25mm.</p><p>Inoltre occorrono circa 6g di un filato a contrasto - io ho usato una matassina di lana artigianale (Il Filo nel Bosco) da 25g per 100m, tinta naturalmente.</p><p><u>Nota</u>: CP colore principale - CC colore a contrasto - dd doppia diminuzione: passa 1m a dritto, passa 2m a rovescio, lavora a dritto le tre maglie passate, mettendo la punta del ferro sx nelle maglie, sul davanti.</p><p>ISTRUZIONI</p><p>Avvia 112 maglie, lavora 18 giri a coste 1/1</p><p>Giro 1: CC - a dritto</p><p>Giro 2: CC - a rovescio</p><p>Giro 3: CP - a dritto</p><p>Ripeti 1-3 ancora una volta</p><p>CP - lavora 6 giri a coste 1/1</p><p>Ripeti giri 1-3 quattro volte</p><p>CP - lavora 6 giri a coste 1/1</p><p>Ripeti giri 1-3 due volte</p><p>CP - lavora 6 giri a coste 1/1</p><p>Inizia la sezione delle diminuzioni:</p><p>Giro 1: *dd, 1rov, (1dir, 1rov) x 5*</p><p>Giro 2: *1dir, 1rov*</p><p>Giro 3: *dd, 1rov, (1dir, 1rov) x 4*</p><p>Giro 4: *1dir, 1rov*</p><p>Giro 5: *dd, 1rov, (1dir, 1rov) x 3*</p><p>Giro 6: *1dir, 1rov*</p><p>Giro 7: *dd, 1rov, (1dir, 1rov) x 2*</p><p>Giro 8: *1dir, 1rov*</p><p>Giro 9: *dd, 1rov, (1dir, 1rov)*</p><p>Giro 10: *dd, 1rov*</p><p>Taglia il filo, con un ago da maglia inserisci il filo attraverso le maglie e tira il filo per chiudere il buco, e nascondi le codine. </p><p>BUONA MAGLIA!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjReDf8_kAtTOBPxI8sjX5jl3oVWdDryIYni_l2AqGTobrLwxMDL-0J5-HlK6Ds6z1V10i1UypWFaRU4PfWRM544MpWaIcsEXKCEvTy9L0v1T7mSzozfcF0Ym9i4uoz_Cj3HLRMkQRKjB0WCW0vXKDF48Z_Ab3SH5WKFusBk8dSoVjwdubLSmMqljh/s2448/IMG20230611171201.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="2448" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjReDf8_kAtTOBPxI8sjX5jl3oVWdDryIYni_l2AqGTobrLwxMDL-0J5-HlK6Ds6z1V10i1UypWFaRU4PfWRM544MpWaIcsEXKCEvTy9L0v1T7mSzozfcF0Ym9i4uoz_Cj3HLRMkQRKjB0WCW0vXKDF48Z_Ab3SH5WKFusBk8dSoVjwdubLSmMqljh/s320/IMG20230611171201.jpg" width="320" /></a></div><p>This post title is "tempo di nocciole", meaning hazelnut time... now it's spring time, certainly not the period of hazelnuts, which are autumn fruits, but I really wanted to make this slightly silly pun, since the pattern I want to talk about is called Tempo (time) and it's worked with a yarn called Nocciole (hazelnut)!</p><div><div>Nocciole - for those who don't know it - is a 75% wool and 15% angora italian yarn, by Le Woolle, namely Federica from Wool Crossing and Giulia from Wool Done, two local yarn shops you can visit in Torino and in Bologna.</div><div><br /></div><div>Tempo is a "zuccotto" (meaning beret, not the traditional Florentine semifreddo dessert, even if the hemispherical shape is the same!) that I happened to work in the color of "zucca" (pumpkin). Inspired by Rafa hat by Joji Locatelli, this hat has the same ribbing base, not the same garter pattern and decreasing style.</div><div><br /></div><div>Let's get to the point. To make this hat you need about 30g of Nocciole (a 50g ball is 180m/197yards), 3,25mm/US3 circular needles (or dpns) and approx. 6g of contrasting yarn - I used a skein of handspun wool (by Il Filo nel Bosco) from a 25g skein, naturally dyed,.fingering yarn.</div></div><div><br /></div><div>Please note: MC main color - CC contrast color - dd = double decreasing (slip 1 knitwise, slip 2 purlwise, knit the 3sts, placing left needle tip through them) </div><p>MC - cast on 112sts - work 18 rnds in rib 1/1</p><p>Rnd 1: CC – knit all</p><p>Rnd 2: CC – purl all</p><p>Rnd 3: MC – knit all</p><p>Repeat 1-3 once more </p><p>MC – work 6 rounds in rib 1/1</p><p>Repeat 1-3 four times</p><p>MC – work 6 rounds in rib 1/1</p><p>Repeat 1-3 two times</p><p>MC – work 6 rounds in rib 1/1</p><p>Crown decreasing:</p><p>Rnd 1: *dd, p1, (k1, p1) x 5*</p><p>Rnd 2: *k1, p1*</p><p>Rnd 3: *dd, p1, (k1, p1) x 4*</p><p>Rnd 4: *k1, p1*</p><p>Rnd 5: *dd, p1, (k1, p1) x 3*</p><p>Rnd 6: *k1, p1*</p><p>Rnd 7: *dd, p1, (k1, p1) x 2*</p><p>Rnd 8: *k1, p1*</p><p>Rnd 9: *dd, p1, (k1, p1)*</p><p>Rnd 10: *dd, p1*</p><p>Cut the yarn, with a darning needle pass it through the remaining sts to close the hole. Weave in ends.</p><p>Happy knitting!!!</p><p><br /></p></div>
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Ma ritengo sia giunto il momento di farlo, soprattutto per fornire uno strumento che funga da compensazione alla sedentarietà legata all'attività della maglia/uncinetto.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh0XLNS4sfC-OI2QkNBK4ut7k2oKzwyAhSSvLbBwJU1QbA10KS3rJG-HTwvMISAHBKrjr_zVVw3iIdYNsq7j2JXhRfatBXKQdXhLuo0fQVqzDhPtYXrZHq3SR7DJxsiy9rgVYeRhsBNQowWreO6WPA6Q860JsmnEIf2a1cs_BhDrxhtUtoLDhCR5tp/s1640/copertina%20yoga-a-maglia.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh0XLNS4sfC-OI2QkNBK4ut7k2oKzwyAhSSvLbBwJU1QbA10KS3rJG-HTwvMISAHBKrjr_zVVw3iIdYNsq7j2JXhRfatBXKQdXhLuo0fQVqzDhPtYXrZHq3SR7DJxsiy9rgVYeRhsBNQowWreO6WPA6Q860JsmnEIf2a1cs_BhDrxhtUtoLDhCR5tp/s320/copertina%20yoga-a-maglia.png" width="320" /></a></div><p>Così è nata la serie Yoga-a-maglia, che pubblico ogni mercoledì su <a href="https://www.patreon.com/paroleamaglia" target="_blank">Patreon</a>. Sono video destinati a coloro che sostengono il podcast (con 1 o 3 euro al mese), ed in tal modo posso ringraziarli della loro generosità e fiducia!</p><p></p><p>Cerco di essere il più possibile rigorosa e di fornire informazioni utili e corrette, ma senza nozionismi. Inoltre preferisco essere breve e soffermarmi solo su pochi concetti alla volta, in modo da rendere semplice il ricordo di quanto suggerito, e facilmente replicabile in ogni momento della giornata.</p><p>Buona maglia!</p><br /><p><br /></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-46401390092672976952023-04-13T08:10:00.010-07:002023-04-13T08:19:01.110-07:00Rugosi, calzini a rilievo!<p style="text-align: right;"> Scroll down for english version</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">Il prototipo risale all'anno scorso, ma dopo aver fatto due taglie avevo terminato il filato e messo in sosta il progetto; il mese scorso ho deciso di riprendere la lavorazione dell'ultima taglia utilizzando alcune rimanenze di colore diverso (ma sempre lo stesso filato, la Malabrigo Sock). L'unica variazione apportata è il bordo elastico più alto, per il resto il pattern era già pronto, anche nel nome "tattile" con cui li avevo battezzati immediatamente!</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">Sono calzini fatti dalla gamba al tallone ma niente vieta di leggere le istruzioni all'incontrario, dalla punta in su, visto che il tallone in ogni caso va fatto all'ultimo (afterthought heel)... eh sì, in uno slancio di estrema pigrizia non ho tradotto le istruzioni in italiano, quindi il pattern è solo in inglese. Però sono sempre a disposizione di chi trovasse problematico leggere i pattern in inglese, naturalmente.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">E' possibile scaricare il pattern <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/rugosi" target="_blank">QUI</a> in forma del tutto gratuita; ma se lo desideri puoi donare una cifra a tua scelta attraverso il pulsante in fondo alla pagina (via Paypal). Buona maglia!</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7IU6idY3RQPL2to7V3VaUQ1J88bL7x1mDvKXnNvjhjO9N5rZlEuFPpDYwKb0-XuhvEqvJPdS7OVnKeU4GAG_qjoNBuTt_iFv_J-FWOIvvlCNsjfzDFvKbuSaDlIH8IAbUvSf1TlETIzE-DrXTwFJc2mjdy2jl17sNuN7ovegs6j51fkARykIfHzk1/s4160/IMG20230412103740.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7IU6idY3RQPL2to7V3VaUQ1J88bL7x1mDvKXnNvjhjO9N5rZlEuFPpDYwKb0-XuhvEqvJPdS7OVnKeU4GAG_qjoNBuTt_iFv_J-FWOIvvlCNsjfzDFvKbuSaDlIH8IAbUvSf1TlETIzE-DrXTwFJc2mjdy2jl17sNuN7ovegs6j51fkARykIfHzk1/w240-h320/IMG20230412103740.jpg" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp1-pFz8eIbC-DJz4vx09YQ2nFzBLJsUpLYSbshQ0umFC80vFp_n-KnJY9RUE-IecF4-O1qoJoEK6EmLmOXenTmmVg3WWAgnOm74Yhs_QkjltMSwEmyyao3gprgcCiCMD7Lo7UubTN9NzLYDSTYxDISK0-s7X8njo2bMEQAjZHeW9tUnpNdYsLDDG-/s4160/IMG20230413133905.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp1-pFz8eIbC-DJz4vx09YQ2nFzBLJsUpLYSbshQ0umFC80vFp_n-KnJY9RUE-IecF4-O1qoJoEK6EmLmOXenTmmVg3WWAgnOm74Yhs_QkjltMSwEmyyao3gprgcCiCMD7Lo7UubTN9NzLYDSTYxDISK0-s7X8njo2bMEQAjZHeW9tUnpNdYsLDDG-/w240-h320/IMG20230413133905.jpg" width="240" /></a></div><br /><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: inherit;">The first prototype dates back to last year, but after making two sizes I finished the yarn and put the project on hold; last month I decided to knit the last size using some leftovers in a different color (but always the same yarn, the Malabrigo Sock). The only change I made was the higher elastic edge: the pattern was almost ready, even in the "tactile" name with which I immediately baptized it (rugosi means wrinkled). You can download it <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/rugosi" target="_blank">HERE</a>.</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: inherit;">These full mosaic socks are knitted from cuff to toe, despite that nothing prevents you from reading the instructions backwards (toe up), because in any case the heel must be done at last (it's an afterthought heel).This pattern is written in English and it is free. If you like it (and you wish), you can donate an amount of your choice via Paypal (the botton below). Enjoy! </span></div></div></blockquote><span style="font-family: inherit;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhroaWjEsAz68naWlIxlaTxYLqk4lW3hkWalJuJWCDVFLbgQJ2t6GYWAv9aBHalIvw1NBlZlHHA3vSGkekJZQPFKNBTejrRL9ATHnx05bvBPux7UocCkuXbjXd120Q225ata-jdUakwC7wJbOAAfOw9ysLWpjPrXeD4-HsywtzhPV0WZiQM6B2thECc/s3264/IMG20230413134056.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhroaWjEsAz68naWlIxlaTxYLqk4lW3hkWalJuJWCDVFLbgQJ2t6GYWAv9aBHalIvw1NBlZlHHA3vSGkekJZQPFKNBTejrRL9ATHnx05bvBPux7UocCkuXbjXd120Q225ata-jdUakwC7wJbOAAfOw9ysLWpjPrXeD4-HsywtzhPV0WZiQM6B2thECc/s320/IMG20230413134056.jpg" width="320" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
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<div>Sometimes simple things are the most loved. But when it comes to deciding which pattern to knit, the choice often falls on something that is objectively intriguing and perhaps fun to knit; but then it happens wishing something simple and you suddenly realize you don't have it!</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc_GfkZXpmujalTH2jXPjZSnITxG0dcDzyVdYPUnCOktCRcktgXL95mcB78pk7ElM5RoDjQdMZXt-gvWHdOviXBXknx8iQJ3HHSOFXu8amM_5f-h2nAoKsdekXrAxQSbBs1fCp7oSArhaCyJwLcfiCvsSnvoLQ3gATg1kqftqwZRrU54UcetniX-1b/s3264/IMG20230318105716.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="2448" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc_GfkZXpmujalTH2jXPjZSnITxG0dcDzyVdYPUnCOktCRcktgXL95mcB78pk7ElM5RoDjQdMZXt-gvWHdOviXBXknx8iQJ3HHSOFXu8amM_5f-h2nAoKsdekXrAxQSbBs1fCp7oSArhaCyJwLcfiCvsSnvoLQ3gATg1kqftqwZRrU54UcetniX-1b/w150-h200/IMG20230318105716.jpg" width="150" /></a></div>This is what happened to me: I wanted a light and basic garment to wear in my yoga practice on cool spring mornings, and so I imagined a sleeveless little sweater to work in stockinette stitch with a 4mm needle. I used the yarn from my stash: three balls of Tides (wool and silk), which I paired with the same length of Coast (wool and cotton), both very thin yarns from Holst Garn.</div><div><br /></div><div>Circular knitting, starting from the bottom, then at underarm you start working separately on the back and front, using short rows to shape shoulders.</div><div><br /></div><div>The only peculiarity concerns the hem of neck and sleeves (which you fold inwards and softly sew). And the fact that you can play with colors (from the vast range of <a href="https://holstgarn.dk/en/tides-wool-silk-64/" target="_blank">Tides </a>and <a href="https://holstgarn.dk/en/coast-wool-cotton-37/" target="_blank">Coast</a>) and with the look, perhaps replacing one of the two yarn with a strand of alpaca (like <a href="https://holstgarn.dk/en/titicaca-pure-alpaca-43/" target="_blank">Titicaca</a>).</div><div><br /></div><div>There are 5 sizes, from Small to 2XL.</div><div><br /></div><div>Pattern is for free - <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/spumetta" target="_blank">HERE </a>on Ravelry - and, if you can, please feel free to donate what you want via Paypal (down here).</div><div><br /></div><div>Enjoy!</div><div><br /></div><div><form action="https://www.paypal.com/donate" method="post" target="_top"><input alt="Donate with PayPal button" border="0" name="submit" src="https://www.paypalobjects.com/en_US/i/btn/btn_donate_LG.gif" title="PayPal - The safer, easier way to pay online!" type="image" /> <img alt="" border="0" height="1" src="https://www.paypal.com/en_IT/i/scr/pixel.gif" width="1" /></form></div><p><br /></p><p><br /></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-14397835367574059792023-02-24T04:21:00.005-08:002023-02-24T04:40:14.664-08:00Stripey<p style="text-align: right;"> Scroll down for english version</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg70AxyF8clUTj-EhDlaXG31qCcuCAsccbbwY1n23naJ4nYjrtN3Fr9s0yZxpkJZzhy0dLwoNiA7YTirGX5T9Jonaq6LA53q9c1SLWFCkxwuiRrkVJHZiJQ0wajy46FqRiOzXnJpVQeRY1_2rcsdvdb2UqFe-Sp6U-vjlRVeV7GlI93yt7WeieEzRHQ/s3538/IMG20230224120027.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3538" data-original-width="2358" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg70AxyF8clUTj-EhDlaXG31qCcuCAsccbbwY1n23naJ4nYjrtN3Fr9s0yZxpkJZzhy0dLwoNiA7YTirGX5T9Jonaq6LA53q9c1SLWFCkxwuiRrkVJHZiJQ0wajy46FqRiOzXnJpVQeRY1_2rcsdvdb2UqFe-Sp6U-vjlRVeV7GlI93yt7WeieEzRHQ/s320/IMG20230224120027.jpg" width="213" /></a></div><br />C'è quasi sempre un calzino sui miei ferri. Questa volta sono calzini a righe, ma niente di chiassoso o troppo sportivo, al contrario ho scelto un accostamento di colori che ritengo abbastanza sobrio e "maschile" (nel senso di classico, come sono classiche le cravatte a righe ed il colore bordeaux), ma ben consapevole che, con colori più vivaci, il loro aspetto potrebbe essere totalmente differente.<p></p><p>Questo modello è lavorato dall'alto verso il basso, ovvero dalla gamba alla punta, con il tallone a tassello e la punta chiusa con l'ago, anche questa una costruzione molto classica e tradizionale.</p><p>Ho scelto la Malabrigo Sock, un filato che non contiene nylon ma che reputo abbastanza resistente per le calze, grazie ad una buona torsione; e che ha anche il vantaggio di essere sottile e rendere i calzini fatti a mano molto portabili nelle scarpe di tutti i giorni. La tensione è infatti di 30 maglie in 10cm, che ho ottenuto lavorando con i ferri da 2mm.</p><p>Recentemente ho visto che la Malabrigo ha fatto anche una versione della Sock che contiene una piccola percentuale di nylon, la Sock Ultimate (io l'ho vista <a href="https://dilanaedaltrestorie.it/prodotto/filato-malabrigo-ultimate-sock/" target="_blank">QUI</a>). Non l'ho mai testata, per adesso sono molto soddisfatta della Sock più classica.</p><p>Il pattern - in italiano e in inglese - è gratuito (scaricabile <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/stripey-10" target="_blank">QUI</a>), ma se avete voglia e potete farlo vi invito a sostenermi tramite Patreon (www.patreon.com/paroleamaglia) o con una singola donazione libera qui:</p>
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<img alt="" border="0" height="1" src="https://www.paypal.com/en_IT/i/scr/pixel.gif" width="1" /><br /><br />BUONA MAGLIA!<br /><br /></form><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFcqFXNBI8tvM4YPLs8vxPjmHtjOfQ9zJekbfJX-OipAHOMvo0C14V_vozkoQP6Ko1blXasQ9JRWq81jgss7AVYlKvq8sDJQGLk2hDisCXb1W4wCHd1QIdnGJi-RnLRenVmSZQgPU7TzR5UBwGhyrPaO2G2Y6vbPQv5tUP9tY0Ug4N-6MJQ8KE_Hnl/s3264/IMG20230224115521.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFcqFXNBI8tvM4YPLs8vxPjmHtjOfQ9zJekbfJX-OipAHOMvo0C14V_vozkoQP6Ko1blXasQ9JRWq81jgss7AVYlKvq8sDJQGLk2hDisCXb1W4wCHd1QIdnGJi-RnLRenVmSZQgPU7TzR5UBwGhyrPaO2G2Y6vbPQv5tUP9tY0Ug4N-6MJQ8KE_Hnl/s320/IMG20230224115521.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div>There's always a sock on my needles. This time it's striped socks, but nothing loud or too sporty, on the contrary I chose a combination of colors that I think is quite sober and "masculine" (in the sense of classic, just like striped ties and burgundy are classic), well aware that, with brighter colors, their appearance could be totally different.</div><div><br /></div><div>This model is worked top down, from leg to toe, with heel flap and gusset and grafted toe.</div><div><br /></div><div>I chose Malabrigo Sock, a yarn that doesn't contain nylon but which I consider strong enough for socks, thanks to a good twist; and which also has the advantage of being thin and making the handmade socks very wearable in everyday shoes. Gauge is 30 stitches in 10cm/4", which I obtained by working with 2mm/US0 needles.</div><div><br /></div><div>Recently I knew that Malabrigo made a new version of its Sock yarn - containing a small percentage of nylon: Sock Ultimate (did you know?). I've never tested it, for now I'm very satisfied with the more classic Sock.</div><div><br /></div><div>The pattern is free (downloadable <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/stripey-10" target="_blank">HERE</a>), but if you want and can do it, I invite you to support me through Patreon (www.patreon.com/paroleamaglia) or with a single free donation here:</div><div><br /></div><form action="https://www.paypal.com/donate" method="post" target="_top"><input alt="Donate with PayPal button" border="0" name="submit" src="https://www.paypalobjects.com/en_US/i/btn/btn_donate_LG.gif" title="PayPal - The safer, easier way to pay online!" type="image" /> <img alt="" border="0" height="1" src="https://www.paypal.com/en_IT/i/scr/pixel.gif" width="1" /><br /><br />HAVE FUN!</form>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-15455453186915411572023-02-20T02:25:00.004-08:002023-02-23T04:42:44.209-08:00Skydream<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJnF_zZFWKs93njHGGFeozdQp9qzNwGWl0tlZl-J7_7vkg76wI6LkPLkdVUuefnGAsB_pk6ThKYAUxW2w1zTlKND61rWr_mmxVanClt3SxgFgTmmStvdLNmep8SkMDJJzUWfOM8TLqo8m8EAohKuDOlplEVliPmzx5NmEEuvcVPFdSzhM1dNhvjneZ/s3264/IMG20230220111025.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="2448" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJnF_zZFWKs93njHGGFeozdQp9qzNwGWl0tlZl-J7_7vkg76wI6LkPLkdVUuefnGAsB_pk6ThKYAUxW2w1zTlKND61rWr_mmxVanClt3SxgFgTmmStvdLNmep8SkMDJJzUWfOM8TLqo8m8EAohKuDOlplEVliPmzx5NmEEuvcVPFdSzhM1dNhvjneZ/s320/IMG20230220111025.jpg" width="240" /></a></div><p style="text-align: right;">Scroll down for english version</p><p></p>Skydream è un pullover che ho disegnato e lavorato con un filato in lana di spessore medio e dei ferri relativamente grossi, da 5mm. <p></p><p>E' quindi un maglione invernale, ma i suoi colori sono decisamente gioiosi ed allegri perché non è scritto da nessuna parte che l'inverno debba essere una stagione triste e buia, no?</p><p>E la cosa buffa è che Skydream è il nome che ho dato a questo maglione ancor prima di immaginarlo, appena visti i colori del filato. </p><p>Sono partita con l'idea di usare un colore cangiante per lo sprone e la mia attenzione è stata attratta subito dalla Kureyon della Noro, alla quale ho accostato la Lettlopi per il corpo e le maniche. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-ZznBWrP62JbY0qT3nqmAhapeyMx3kUX6KF21okoRIOrWjIL-YzZMjcHhIKc3LMRJSEbrj6z7z8XhWdsauYTv92jh9F-UXYS6IWuE8XfyvSK4eIJohWbNm6uEOKWUxn8kuZ1VmBxXFxXSBOljBtAQcq_5U-JutGs-76g7d7rIywXgmjm7-hws3gqn/s4160/IMG20230210152754.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-ZznBWrP62JbY0qT3nqmAhapeyMx3kUX6KF21okoRIOrWjIL-YzZMjcHhIKc3LMRJSEbrj6z7z8XhWdsauYTv92jh9F-UXYS6IWuE8XfyvSK4eIJohWbNm6uEOKWUxn8kuZ1VmBxXFxXSBOljBtAQcq_5U-JutGs-76g7d7rIywXgmjm7-hws3gqn/w150-h200/IMG20230210152754.jpg" width="150" /></a></div>Sono due filati molto simili (stessa composizione, stesso peso e lunghezza, entrambi sono stoppini) anche se sorprendentemente la Kureyon risulta più densa e la Lettlopi più ariosa (a conferma che la lana non è tutta uguale!); in ogni caso credo che sia possibile utilizzarle entrambe.<p></p><p>Questi azzurri mi hanno fatto subito pensare al cielo, quello un po' freddo dell'inverno, ma anche ad un video musicale che adoro sia per la musica sia per la scelta delle immagini - la cui visione consiglio vivamente:</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/0dgNc5S8cLI" width="320" youtube-src-id="0dgNc5S8cLI"></iframe></div><br /><p>Pur non amando i maglioni con lo sprone circolare (ho la spalle larghe e temo che questo tipo di sprone non faccia altro che enfatizzarle), ho deciso di fare il maglione seguendo tale costruzione.</p><p>La mia taglia è la M, ma ho calcolato anche altre taglie, dalla S alla XXL. Per esperienza so che il quantitativo di filato può variare molto, anche sulla stessa taglia, sulla base delle proporzioni corporee (la lunghezza delle braccia e del busto, ad esempio), ma spero che le indicazioni date siano sufficienti.</p><p>Puoi scaricare le istruzioni <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/daydream-11" target="_blank">QUI</a>, su Ravelry (per ora solo in inglese). Da quest'anno ho deciso che tutti i miei disegni sono gratuiti. Non mi ritengo una professionista della maglia, sono solo un'appassionata, mi posso definire esperta ma non ho capacità imprenditoriali - e lo scrivo con grande onestà. Ritengo, comunque, che il mio lavoro possa avere un valore e quindi lascio libero chiunque lo desideri di fare una minuscola donazione (anche solo per un caffè!) o di sostenermi su Patreon. Superfluo dire che tutto il ricavato finisce in filato per fare altri modelli ^_^</p>
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<p>Buon divertimento!</p><p>---</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhfa_EEPipIc_vrs22QRMFNeKnsW_lPs9eYoCNJQkTIBBgfURCnqVJPWpQ1HrQ6DEmnysuWFf3MG9X9O73aTbYgXFJ-jUE3A4tDrAXpLi2QX85zi7PhHT_js-sOXLVGhQMnq8O6lFAzAeGoFO4OR_GNeWQuDmGWESBGq0RnkHjHqcYBGuCFx0hw7bgy" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="200" data-original-width="150" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhfa_EEPipIc_vrs22QRMFNeKnsW_lPs9eYoCNJQkTIBBgfURCnqVJPWpQ1HrQ6DEmnysuWFf3MG9X9O73aTbYgXFJ-jUE3A4tDrAXpLi2QX85zi7PhHT_js-sOXLVGhQMnq8O6lFAzAeGoFO4OR_GNeWQuDmGWESBGq0RnkHjHqcYBGuCFx0hw7bgy" width="180" /></a></div>Skydream is a pullover I designed and knitted with a wool yarn of aran weight and relatively large needles (5mm). So it's a winter sweater, but its colors are joyful and cheerful because it's not mandatory that winter should be a sad and dark season, right? <p></p><p>So Skydream is how I called this sweater even before imagining it, as soon as I saw the colors of the yarn! </p><p>I started with the idea of using an changing color for the yoke and my attention was immediately attracted by Kureyon by Noro, to which I matched the Lettlopi for body and sleeves. They are very similar (same composition, same weight and length, both are singles) even if surprisingly Kureyon is denser and Lettlopi more airy; in any case I think it is possible to use both.</p><p>These blues immediately made me think of the sky and a YouTube video that I adore - take a moment to enjoy this:</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/0dgNc5S8cLI" width="320" youtube-src-id="0dgNc5S8cLI"></iframe></div><p>While I don't like circular yoke sweaters (I have broad shoulders and I'm afraid this type of yoke only emphasizes them), I decided to follow this construction, just to make something different.</p><p>My size is M, but I also calculated other sizes, from S to XXL. From experience I know that the quantity of yarn can vary a lot, even on the same size, maily because of body proportions (the length of the arms and the bust, for example), but I hope that the given indications are fine.</p><p>You can download the pattern <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/daydream-11" target="_blank">HERE</a>, on Ravelry.</p><p>Just a note: this year I decided that all my designs are free. I don't consider myself a professional designer, I'm just an enthusiast, I can define myself as an expert but I have no entrepreneurial skills - and I write it with great honesty! However, I believe my work can have a value and therefore I give anyone the opportunity to make a tiny donation (even just for a coffee). Obviously all the money ends up in yarn to make other designs!!!</p><form action="https://www.paypal.com/donate" method="post" target="_top">
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<p>Have fun!</p><p><br /></p><p><br /></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-37625037210651793772023-01-04T03:47:00.007-08:002023-01-04T04:12:19.286-08:00Torta filante<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpjo5jlj4Zh4dkvHnXr_rpA6azYYi9LSPrwQMBZM1OGfQ3u-HwhMSFKgn26cqe1KkdJFXvyiPzeWALXrQv3c32YesJ6uq-EG498MBxNggfxLHiVKL41i8VqbOtCQaAQ_NIMEQop73Bhn6Q3uHrJdlAIP2Gvr9SHwiHH7n1RcAvHBoqbXGqcCgrZGCQ/s3264/IMG20230104121721.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="2448" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpjo5jlj4Zh4dkvHnXr_rpA6azYYi9LSPrwQMBZM1OGfQ3u-HwhMSFKgn26cqe1KkdJFXvyiPzeWALXrQv3c32YesJ6uq-EG498MBxNggfxLHiVKL41i8VqbOtCQaAQ_NIMEQop73Bhn6Q3uHrJdlAIP2Gvr9SHwiHH7n1RcAvHBoqbXGqcCgrZGCQ/w150-h200/IMG20230104121721.jpg" width="150" /></a></div>Questa torta salata assomiglia molto al "gattò" che preparava la mia nonna siciliana, ma la ricetta l'ho tratta da un libro di ricette piemontesi. <div>In effetti è una torta salata a base di purea di patate, ricca di formaggio e con una superficie spolverata di pangrattato, non si scappa!</div><div>Rispetto alla ricetta proposta nel libro, però, ho usato i <u>funghi </u>al posto del salame cotto (un prodotto tipico piemontese che non saprei dove trovare); e ho sostituito la toma piemontese con una semplice caciotta semi-stagionata. </div><div>Inoltre, non usando il pangrattato, l'ho sostituito con una farina di <u>mandorle </u>non pelate (che ho ricavato macinandole nel macinino del caffè). </div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSlE88pzwgWToEEJXEWlsGL7aLHQ5IKy74GzK0CtB1Je5pk3wRpi9tHcD2qy72BTzAcsv4zYq1VwYBKHVrp1CHnkvy_sm0cK1a02B4abQtMDhn9ugAILBiADHKU-Eb3lqWccbQBV5VXpPUgeWYkVfX1zM9hgtVZ-nqgXjmXw-8H6xOd6WwNYfIH2X_/s4160/IMG20230104115224.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSlE88pzwgWToEEJXEWlsGL7aLHQ5IKy74GzK0CtB1Je5pk3wRpi9tHcD2qy72BTzAcsv4zYq1VwYBKHVrp1CHnkvy_sm0cK1a02B4abQtMDhn9ugAILBiADHKU-Eb3lqWccbQBV5VXpPUgeWYkVfX1zM9hgtVZ-nqgXjmXw-8H6xOd6WwNYfIH2X_/w150-h200/IMG20230104115224.jpg" width="150" /></a>Di conseguenza è venuto fuori un piatto vegetariano e gluten free, ma in ogni caso non adatto a chi ha problemi con il formaggio, o a chi è in stretto regime low carb (per la massiccia presenza di patate!).</div><div><br /></div><div>Vi dico come l'ho preparata (le dosi non sono esattamente quelle del libro, ma non si discostano molto):<ol style="text-align: left;"><li>Ho preso 3 grosse PATATE, le ho messe in pentola con acqua a copertura e le ho lasciate sul fuoco per circa un'ora.</li><li>Nel frattempo ho preparato 3 etti di CHAMPIGNON affettati, un rametto di prezzemolo tritato e uno spicchio d'aglio intero. Li ho messi in padella con un filo d'olio e li ho portati a cottura (finché tutta l'acqua rilasciata non è evaporata).</li><li><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglK8SuIwxerHN1TeX1QCfvVX9DfDXTLcy3fSAdPEkmtJYlP9D8shiVBAEZRf_ckobEnkZPz1clcobN_G9barT5l80Aqh9a_l8oY4ImdWvaDTpnA_qmKGhmXWqy7XeEUb0V0z4F61ifyiQwWtx2tGwDBvYLU_ALWKnaZ3bIPuw9Fjih1IycRFz7U5PD/s3264/IMG20230104103442.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="2448" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglK8SuIwxerHN1TeX1QCfvVX9DfDXTLcy3fSAdPEkmtJYlP9D8shiVBAEZRf_ckobEnkZPz1clcobN_G9barT5l80Aqh9a_l8oY4ImdWvaDTpnA_qmKGhmXWqy7XeEUb0V0z4F61ifyiQwWtx2tGwDBvYLU_ALWKnaZ3bIPuw9Fjih1IycRFz7U5PD/w150-h200/IMG20230104103442.jpg" width="150" /></a></div>Ho pelato le patate, le ho messe in una ciotola capiente e schiacciate (con l'aiuto dell'apposito schiacciapatate) fino ad ottenere una purea che ho condito con 1 cucchiaio colmo di PECORINO grattugiato (in alternativa parmigiano, ma il pecorino stagionato, come quello romano, è più salato).</li><li>Ho unito alla purea 3 UOVA, mescolato bene e poi aggiunto i funghi. </li><li>Ho unito 3 etti di FORMAGGIO di vario tipo, a cubetti: caciotta, gorgonzola e fontina. Ho mescolato bene.</li><li>Per preparare la tortiera, l'ho unta di BURRO e cosparsa con farina di MANDORLE.</li><li>Ho versato l'impasto nella tortiera, livellato, cosparso di formaggio grattugiato mescolato alla farina di mandorle, ed infine ho aggiunto qualche fiocchetto di burro.</li><li>Ho infornato e fatto cuocere a 200° per circa 30'.</li></ol><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiysrML8C27q7Cd6-6D0IFnPt_MhkMtltHRf4Nhfed9BANZ9GZLZ0KG1-om1RutMrH7X87X3RGAxEfXKyo8MD80ooL1E2G7gx8qPLm9GA554adS_0vYNy5WD2wFn9-ZfSKmmXi5Xfe-qYKod5yokH2gZWhOHvS7hkdilWhaw2V8V5M9U0qbU_7eo9-w/s3264/IMG20230104121650.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="2448" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiysrML8C27q7Cd6-6D0IFnPt_MhkMtltHRf4Nhfed9BANZ9GZLZ0KG1-om1RutMrH7X87X3RGAxEfXKyo8MD80ooL1E2G7gx8qPLm9GA554adS_0vYNy5WD2wFn9-ZfSKmmXi5Xfe-qYKod5yokH2gZWhOHvS7hkdilWhaw2V8V5M9U0qbU_7eo9-w/w300-h400/IMG20230104121650.jpg" width="300" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /></div>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-36049702647329189252022-12-31T00:33:00.035-08:002022-12-31T02:18:17.029-08:00Elinor, rivisitato<p></p><div style="text-align: right;">SCROLL DOWN FOR ENGLISH VERSION</div><div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK2Uqcwu_1eDR-uD_2f-VpWRSuX0zO1DwXs5PY2c1y0SjyT_5mr1T_4H1bzEFEBovCnho1o_kCkSZZ6zNQKte5fERlCNAYvexbyPCJMaLlh7UUJrqzXMKrzIJZUAsc3XKcGcwXP9p3lEd8bwowHlEkqTzn5gLJhhEciC1YtnFOPFWAnhOOD360t3VI/s1600/elinor1.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK2Uqcwu_1eDR-uD_2f-VpWRSuX0zO1DwXs5PY2c1y0SjyT_5mr1T_4H1bzEFEBovCnho1o_kCkSZZ6zNQKte5fERlCNAYvexbyPCJMaLlh7UUJrqzXMKrzIJZUAsc3XKcGcwXP9p3lEd8bwowHlEkqTzn5gLJhhEciC1YtnFOPFWAnhOOD360t3VI/w150-h200/elinor1.jpg" width="150" /></a></div></div>Elinor è un cappellino che avevo disegnato tempo fa, nel 2019, il cui pattern è possibile scaricare da Ravelry (<a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/elinor-6" target="_blank">QUI</a>). Il suo nome è un omaggio ad un personaggio di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Ragione_e_sentimento" target="_blank">Ragione e sentimento</a>, di Jane Austen, una figura che ho sempre sentito molto vicina a me per carattere e sentimenti.<p></p><p></p>Questo berretto ha la caratteristica di essere a due strati, è quindi molto caldo ma anche molto femminile grazie alla lavorazione a pizzo. Inoltre è perfettamente reversibile.<p></p><p>Il filato originale era il Drops Flora, un blend di lana e alpaca, di spessore fingering, lavorato con i ferri da 3mm per ottenere un campione di 26 maglie in 10 cm, con la lavorazione a pizzo.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii3sK9UzlyFOuUqXPvul6QQdIqRhlPsj8y4VMcDEMIoiGHiRhGeZPMJFHlqqB8gc1LAT9LxevZhzoIXAUsRtflyP0tf0mjrvS-ojft7U-n9E24KTj7gcScxAAT2dd5PYqxW9_Q56UZSQMgQB2grOfwJjyoWiR_OY-YOHvKpiIigi97Vugc1H30Xp20/s1600/IMG20221011123812.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii3sK9UzlyFOuUqXPvul6QQdIqRhlPsj8y4VMcDEMIoiGHiRhGeZPMJFHlqqB8gc1LAT9LxevZhzoIXAUsRtflyP0tf0mjrvS-ojft7U-n9E24KTj7gcScxAAT2dd5PYqxW9_Q56UZSQMgQB2grOfwJjyoWiR_OY-YOHvKpiIigi97Vugc1H30Xp20/w200-h150/IMG20221011123812.jpg" width="200" /></a></div>Recentemente ho lavorato nuovamente questo modello ma utilizzando un filato differente, ottenuto dall'unione di <a href="https://holstgarn.dk/en/coast-wool-cotton-37/" target="_blank">Host Garn Coast</a> e <a href="https://knitrowan.com/products/kidsilk-haze" target="_blank">Rowan Kidsilk Haze</a>. Ho infatti ricavato dei gomitoli abbinando un gomitolo di Kidsilk Haze (lungo circa 209 metri) con meno di due terzi del gomitolo della Coast, ottenendo un gomitolo di circa 60 grammi. <div>In pratica un filato di spessore più ascrivibile alla categoria "sport" che alla "fingering".<div><br /></div><div>Ho quindi deciso di utilizzare un ferro di calibro leggermente maggiore, ovvero il 3,25mm. Filato e ferri differenti, quindi anche un campione differente, con un gauge di 24 maglie invece di 26. </div><div>Di conseguenza ho dovuto apportare alcune variazioni, a partire dal numero di maglie da avviare, in pratica togliendo una ripetizione del motivo a pizzo, corrispondente a 12 maglie.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKBWaBCvZIPXFCCwtquYQVpCPhaPacc7--jFh3JvxBunclt4m36jhp_HT2H3U-UxCv6-R0P1rPSlsy_KU6T8hpS3ef8eSaOkPVmKycRQITDakoRBdJkYB20EcXqFWfiF0fNMkIQzTPV5RhMBDCu_NC1mbaSwFzrmKsYyvvUJnC8E8DlJlt5UtDyq8n/s4160/IMG20221225175219.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKBWaBCvZIPXFCCwtquYQVpCPhaPacc7--jFh3JvxBunclt4m36jhp_HT2H3U-UxCv6-R0P1rPSlsy_KU6T8hpS3ef8eSaOkPVmKycRQITDakoRBdJkYB20EcXqFWfiF0fNMkIQzTPV5RhMBDCu_NC1mbaSwFzrmKsYyvvUJnC8E8DlJlt5UtDyq8n/w240-h320/IMG20221225175219.jpg" width="240" /></a></div>Una piccola variazione, però, l'ho apportata a prescindere dalle diverse condizioni: ho infatti avviato il lavoro in modo classico, senza il cosiddetto "provisional cast on", l'avvio provvisorio da fare con un filo di scarto. </div><div>Ma ciò non ha affatto inficiato né l'estetica né la funzionalità (l'importante è non fare avvii con maglie troppo strette, a tal fine è sempre possibile usare un ferro più grosso).</div><div>Nella foto è possibile vedere che, dopo aver fatto la parte marrone, ho avviato la parte in pizzo riprendendo le maglie alla base, sul dritto del lavoro, e la congiunzione è perfettamente netta e pulita.</div><div><br /></div><div>Il berretto è lavorato in pratica due volte: la prima a coste 1/1, la seconda in pizzo. Le maglie di partenza sono le stesse, quindi anche la struttura delle diminuzioni è la stessa; ma, avendo apportato una variazione nel numero di maglie dell'avvio, ho dovuto anche cambiare il numero delle maglie con le quali iniziavo a creare la corona del cappello.</div><div><br /></div><div>Di conseguenza, al giro 1 del lato a coste, invece di </div><div>< 12 maglie (1dir, 1rov), 3insdir, 12 maglie (1rov, 1dir), 3insrov > ho lavorato </div><div>< 15 maglie (1dir, 1rov), 3insrov ></div><div>Mentre nella parte a pizzo basta sostituire i 12 dritti con 15 dritti.</div><div>La chiusura finale è fatta in ambedue i casi passando l'ago sulle 12 maglie rimanenti.</div><div>La chiusura finale del secondo "cappello" è necessariamente fatta sul dritto del lavoro, ma risulta comunque invisibile.</div><div><br /></div><div>Spero che queste note possano essere utili nel caso in cui si volesse riprodurre il modello con un filato Sport invece del Fingering.</div><div>Buon divertimento!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWAnVgLjCRv36B6m-IvMAcNhKmO_7FLp820pDcfu89NQUDC1zy2P3mJomaNFzE7Wb28fuK0BAGkogZx8Uuu10osE1Cd1Opu9OlBYBHD4Oj1slixLDP6J1QyHAKqUMPG1pC_jEbrs8HAa-yDSYfsEu7Mdm6z6VRx4JCaX40g1SaodizqvluRyJTbsMQ/s3264/IMG20221231084622.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="2448" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWAnVgLjCRv36B6m-IvMAcNhKmO_7FLp820pDcfu89NQUDC1zy2P3mJomaNFzE7Wb28fuK0BAGkogZx8Uuu10osE1Cd1Opu9OlBYBHD4Oj1slixLDP6J1QyHAKqUMPG1pC_jEbrs8HAa-yDSYfsEu7Mdm6z6VRx4JCaX40g1SaodizqvluRyJTbsMQ/w240-h320/IMG20221231084622.jpg" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlpOwvUVrQn9E3GMgih480uFbCig5ME0nKBkVihrWa1o0iH6xGFGCZelxj8V-yWM_-KljtXE65vLi3dJFijVLAt1b2lxR4zoX8wBIAmGWOIMUrJEpcWjijg9p55u3xAa0k9rmvbCHilVEZRZDEVmeB63osKxP98oDe23fGMpULNvHTlSBIK4hh05jn/s3264/IMG20221231085016.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="2448" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlpOwvUVrQn9E3GMgih480uFbCig5ME0nKBkVihrWa1o0iH6xGFGCZelxj8V-yWM_-KljtXE65vLi3dJFijVLAt1b2lxR4zoX8wBIAmGWOIMUrJEpcWjijg9p55u3xAa0k9rmvbCHilVEZRZDEVmeB63osKxP98oDe23fGMpULNvHTlSBIK4hh05jn/w240-h320/IMG20221231085016.jpg" width="240" /></a></div></div><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>Elinor is a hat I designed in 2019, the knitting pattern can be downloaded from <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/elinor-6" target="_blank">Ravelry</a>. </div><div>Its name is a tribute to a character from <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Sense_and_Sensibility" target="_blank">Sense and Sensibility</a> by Jane Austen, that is Elinor, a girl I have always felt very close to me for disposition and feelings.</div><div><br /></div><div>This is a two-layered hat, so it is very warm but also very feminine thanks to the lace work. It is also perfectly reversible.</div><div>The original yarn was Drops Flora, a blend of wool and alpaca, of fingering weight, that I worked with 3mm needles to get a gauge of 26 stitches in 10 cm, in lace work.</div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii3sK9UzlyFOuUqXPvul6QQdIqRhlPsj8y4VMcDEMIoiGHiRhGeZPMJFHlqqB8gc1LAT9LxevZhzoIXAUsRtflyP0tf0mjrvS-ojft7U-n9E24KTj7gcScxAAT2dd5PYqxW9_Q56UZSQMgQB2grOfwJjyoWiR_OY-YOHvKpiIigi97Vugc1H30Xp20/s1600/IMG20221011123812.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii3sK9UzlyFOuUqXPvul6QQdIqRhlPsj8y4VMcDEMIoiGHiRhGeZPMJFHlqqB8gc1LAT9LxevZhzoIXAUsRtflyP0tf0mjrvS-ojft7U-n9E24KTj7gcScxAAT2dd5PYqxW9_Q56UZSQMgQB2grOfwJjyoWiR_OY-YOHvKpiIigi97Vugc1H30Xp20/w320-h240/IMG20221011123812.jpg" width="320" /></a>I recently knitted this model again but using a different yarn that I get combining <a href="https://holstgarn.dk/en/coast-wool-cotton-37/" target="_blank">Host Garn Coast</a> and <a href="https://knitrowan.com/products/kidsilk-haze" target="_blank">Rowan Kidsilk Haze</a>. In fact, I made some balls by joing a ball of Kidsilk Haze (about 209 meters long) with less than two thirds of a ball of Coast. </div><div>This new ball weights approx. 60 grams. So I got a thicker yarn, more a "sport" than a "fingering" yarn.</div><div><br /></div><div>I therefore decided to use a slightly larger needle, 3.25mm. Different yarn and needles, a different gauge, now 24 stitches instead of 26.</div><div>Consequently I had to make some changes, starting from the number of stitches to cast on, basically removing a ripetition of the lace pattern, that is 12 stitches.</div><div><br /></div><div>However, I made a small change regardless of the different conditions: in fact, I started in a classic way, without the so-called provisional cast on, the provisional start-up you do with a waste thread.</div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKBWaBCvZIPXFCCwtquYQVpCPhaPacc7--jFh3JvxBunclt4m36jhp_HT2H3U-UxCv6-R0P1rPSlsy_KU6T8hpS3ef8eSaOkPVmKycRQITDakoRBdJkYB20EcXqFWfiF0fNMkIQzTPV5RhMBDCu_NC1mbaSwFzrmKsYyvvUJnC8E8DlJlt5UtDyq8n/s4160/IMG20221225175219.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKBWaBCvZIPXFCCwtquYQVpCPhaPacc7--jFh3JvxBunclt4m36jhp_HT2H3U-UxCv6-R0P1rPSlsy_KU6T8hpS3ef8eSaOkPVmKycRQITDakoRBdJkYB20EcXqFWfiF0fNMkIQzTPV5RhMBDCu_NC1mbaSwFzrmKsYyvvUJnC8E8DlJlt5UtDyq8n/w240-h320/IMG20221225175219.jpg" width="240" /></a></div><div>But this hasn't affected either the aesthetics or the functionality at all (the most important thing is to cast on loosely, for this purpose it is always possible to use a larger needle).</div><div><br /></div><div>In this photo you can see that, after ending the ribbed side, I cast on the lace side picking up foundation stitches, on the right side of the work.</div><div><br /></div><div>The hat is basically worked twice: first time with 1/1 rib, second time with lace. </div><div>The starting number of stitches is the same, therefore the structure of the decreases is also the same; but, having made a change in the cast on numbers, I also had to change the number of stitches with which I started the crown of the hat.</div><div>Accordingly, on round 1 of the rib hat, instead of</div><div>< 12 stitches (k1, p1), k3tog, 12 stitches (p1, k1), p3tog > </div><div>I worked</div><div>< 15 stitches (k1, p1), p3tog ></div><div>While in lace hat I just replaced k12 with k15.</div><div>The final closure is done in both cases by passing the darn needle through remaining 12 stitches.</div><div>On the second "hat" it must be done on the right side of the work, but it is still invisible.</div><div><br /></div><div>I hope these notes can be useful in case you want to knit this hat with a sport yarn instead of fingering.</div><div>Have fun!</div></div><div><br /></div><div><br /></div></div>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-3638280558837897782022-10-07T04:41:00.001-07:002022-10-07T04:41:11.161-07:00Summer Lace<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNsdbduptdLhd0lZdQbCS5Wd8RiaClykjPn9Q_fZgoLCNFsmS5K5KkYFG8nDU2ewSmWFEJsN3g7Udh7whBIlBCRpkraqe9f7m7BiK_qOkNVnj6dESo55waQge0Jo1nIGFH8Md6phHLZNbIDFUAP6YRaeMcgwFgCGJuCGA7LgOUXosvBa6j4i1Rt_Uq/s3264/20220507_105350.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="2448" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNsdbduptdLhd0lZdQbCS5Wd8RiaClykjPn9Q_fZgoLCNFsmS5K5KkYFG8nDU2ewSmWFEJsN3g7Udh7whBIlBCRpkraqe9f7m7BiK_qOkNVnj6dESo55waQge0Jo1nIGFH8Md6phHLZNbIDFUAP6YRaeMcgwFgCGJuCGA7LgOUXosvBa6j4i1Rt_Uq/s320/20220507_105350.jpg" width="240" /></a></div><p>Ho disegnato questo scialle all'inizio della primavera, pensando di poterlo indossare in estate: leggero, fatto con un filato sottile (spessore "lace") in cotone e seta, traforato... insomma, perfetto per dare una nota chic all'abbigliamento leggero della stagione calda.</p><p>Il prototipo (fatto con la Silky Lace della Rowan) mi ha preso quasi due mesi, perché tra ciò che metti sulla carta e ciò che poi esperimenti sui ferri c'è sempre qualche cosa da rivedere! Ma a maggio era completato!</p><p>Ho quindi pensato di rendere il modello fruibile su Ravelry, gratuitamente. Però desideravo averne una versione definitiva e quindi ho iniziato una nuova versione con un filato in cotone (la Gima 8.5 della Ito), pensando di metterci meno tempo (!). </p><p>Una mia amica intanto stava lavorandolo con un filato in lino e lana (la Soft Lino di Katia), e verso la fine ha trovato qualcosa che non funzionava... purtroppo, però io non ero ancora arrivata a quel punto e la "toppa" ideata sulla carta ma non lavorata in prima persona non mi convinceva del tutto.</p><p>Arriviamo a Ottobre, finalmente termino lavoro e mi rendo conto che posso rendere le spiegazioni molto ma molto più semplici e facili da seguire. Quindi ri-scrivo il finale e ri-pubblico lo scialle. Da aprile a ottobre... sono stata davvero lenta, lo ammetto. Comunque adesso il modello (in italiano e in inglese) è corretto e scaricabile gratuitamente <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/summer-lace-5">QUI</a>.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0yHu8p8OjCsL0TVQ7ikkcReZR-PXsQftV7PaYfj48dqKVjS9YfKuInmj_P852X9OGuKmQOyGl1s_du1v5Boq9h_dsuxvq-Pqyqsw9Jsui1WFHZL8UKIM8qe-SKGz3rl8oR1JouNj9FCAFR-qQgA2qiD3Q_tbIlcKEjFEJJU6MAobygXAOJ6VeDcQq/s4160/IMG20221007073232.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0yHu8p8OjCsL0TVQ7ikkcReZR-PXsQftV7PaYfj48dqKVjS9YfKuInmj_P852X9OGuKmQOyGl1s_du1v5Boq9h_dsuxvq-Pqyqsw9Jsui1WFHZL8UKIM8qe-SKGz3rl8oR1JouNj9FCAFR-qQgA2qiD3Q_tbIlcKEjFEJJU6MAobygXAOJ6VeDcQq/w400-h300/IMG20221007073232.jpg" width="400" /></a></div><br /><p><br /></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-19864492144473906702022-09-03T05:48:00.002-07:002022-09-03T05:57:16.040-07:00It's how, not cow<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEige-qZu9ItB0kYsKF8m6z5ELo7myCr1RqIIOoP7MwwNnnP8EQ1J4paFonBAOFaUMBwaAx5s4sO0a3U4wctBLfxbuXJFC8x6rEAAVoaZSDXk9wNxKGgT2W9qkYJk8cC3lhpYPvYr0sRjjdLMlSZlGALzW839TlsYgwP3WWk1at5KucvaP62X4MVpO/s1180/FbnqO2bUEAAX9tx.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="658" data-original-width="1180" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEige-qZu9ItB0kYsKF8m6z5ELo7myCr1RqIIOoP7MwwNnnP8EQ1J4paFonBAOFaUMBwaAx5s4sO0a3U4wctBLfxbuXJFC8x6rEAAVoaZSDXk9wNxKGgT2W9qkYJk8cC3lhpYPvYr0sRjjdLMlSZlGALzW839TlsYgwP3WWk1at5KucvaP62X4MVpO/w400-h223/FbnqO2bUEAAX9tx.jpg" width="400" /></a></div><p><br /></p>La carne è il cibo biologicamente più ricco di nutrienti e meno allergenico che possiamo mangiare. Ma la sua produzione, con i metodi attualmente più diffusi (allevamento intensivo) è molto inquinante. Sulle cifre di tale inquinamento si discute molto, e quindi non entro in merito, limitandomi a dire che in ogni caso non può ragionevolmente raggiungere l'impatto di industria e trasporti a livello globale, come invece molti sostengono.<p></p><p>Quindi, invece di continuare ad invitare la gente a limitarne il consumo, o addirittura a rinunciare alla carne, credo che sarebbe molto più opportuno chiedere una maggiore sostenibilità degli allevamenti: il problema, come recita il titolo, non è la mucca, ma come essa viene allevata (e non solo la mucca da carne, ma anche quella da latte, per inciso).</p><p>Ci chiediamo mai come viene allevato l'animale? Se ha trascorso tutta la sua vita in stalla? Se alla nascita è stato immediatamente separato dalla madre? Cosa ha mangiato nella sua vita? Se è stato trattato bene? Se ha trascorso l'ultimo anno chiuso in stalla a mangiare cereali per poter ingrassare e dare maggior profitto? Diciamoci la verità: se proprio non vogliamo fermarci al prezzo, ci limitiamo a controllare che sia stato allevato in Italia, e al massimo acquistiamo carne biologica, illudendoci che tale certificazione possa garantirci eticità, sostenibilità e qualità dei nutrienti.</p><p>Ciò che invece dovremmo chiedere (anzi pretendere) di sapere è se l'allevamento ha perseguito quei principi fondamentali che portano al benessere animale, ambientale e sì, anche umano. </p><p>"Grass fed" significa nutrito a erba. E' un'etichetta che identifica la carne di animali che hanno vissuto all'aria aperta, liberi di pascolare e nutrirsi in modo naturale. Sembra l'ennesima moda, eppure dovrebbe essere la normalità.</p><p>Il pascolo è sconosciuto ai più: la maggior parte degli allevamenti costringe gli animali all'immobilità e a nutrirsi di derivati da cereali e soia che in natura non sceglierebbero mai di mangiare,</p><p>Eppure il pascolo è fondamentale sia per il benessere animale, sia per la qualità del prodotto alimentare, sia per la sostenibilità ambientale. La carne che compriamo dal macellaio di fiducia viene dal pascolo o dalla stalla? Lo abbiamo mai chiesto?</p><p>Dal sito di <a href="https://pascol.it/blogs/pascol/allevamento-e-tutela-del-suolo" target="_blank">Pascol</a>: </p><p>"Con una adeguata proporzione tra numero di capi e terreno a disposizione si vanno a favorire alcuni processi importanti per l’ecosistema: </p><p>- vi è una forte spinta al rinnovamento del suolo e della flora a seguito del passaggio della mandria che si nutre di erbe, arbusti, essenze e piante che reperisce naturalmente;</p><p>- il suolo viene fertilizzato in modo naturale ed uniforme;</p><p>- vi è un maggiore e meglio distribuito assorbimento di carbonio biogenico contenuto naturalmente nella cellulosa dei vegetali." </p><p>La rigenerazione del suolo è una realtà poco conosciuta, ma esiste. E rientra nella cosiddetta <a href="https://www.nrdc.org/experts/arohi-sharma/regenerative-agriculture-part-1-philosophy" target="_blank">agricoltura rigenerativa</a>, che si basa sul principio che coltivazione e allevamento devono essere in armonia con la natura e con la comunità:</p><p>"l'agricoltura rigenerativa chiede ai coltivatori di guardare alla loro terra in modo olistico e di trattare il suolo, l'acqua, i raccolti, le persone e gli animali come elementi di un unico sistema connesso.</p><p>Al contrario, il sistema agricolo industriale che domina oggi le filiere alimentari occidentali incentiva le pratiche agricole che promuovono l'erosione del suolo a un tasso da 10 a 100 volte superiore al tasso di formazione del suolo; deflusso dei nutrienti e aumento della gravità delle proliferazioni algali dannose nei sistemi costieri e d'acqua dolce; e il crollo delle popolazioni di api in tutto il mondo. </p><p>Questa è l'eredità delle politiche agricole che mercificano le risorse naturali e si concentrano miopi sulla resa dei singoli raccolti."</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3B2gYLlEgAPF9ycfaKRSzGm9GuJykA0EMQfCHXqVRtkF7o7O2-LITrpywcj4mY97tB0Vdw2WoEOc6Dc08NlJjwMP_754BAnRjEmVAl-qKifNBYNz3P_dcsjZQpmarp_xv7gCxiCepkEepN71bhNaulbJfBOyB-5Zec2mtBfP7gMIp89P1D1lJ_Ulp/s1080/EV0gyseU0AETynX.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3B2gYLlEgAPF9ycfaKRSzGm9GuJykA0EMQfCHXqVRtkF7o7O2-LITrpywcj4mY97tB0Vdw2WoEOc6Dc08NlJjwMP_754BAnRjEmVAl-qKifNBYNz3P_dcsjZQpmarp_xv7gCxiCepkEepN71bhNaulbJfBOyB-5Zec2mtBfP7gMIp89P1D1lJ_Ulp/w400-h400/EV0gyseU0AETynX.jpg" width="400" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p></p><p><br /></p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-13946387535928477412022-08-30T22:56:00.000-07:002022-08-30T22:56:40.526-07:00Perché contare le calorie non serve<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg93Tm20C1kM3ps1VLJKySiHdrOzJKWeBcv7fe3D-m1BB4XWz_d38uSBh7MDoDTh5fTbAEjC82UVVwGjDxiBZIiXCfV8MJkcqopYVLGYJVraWp6Je3bStERfgI78z1VHyTXig1s9x9T3V4I2yWxYC_vGsKPBnmPPJ9WdqifAEbgfMETg8sXkpRQiUMI/s1341/IMG_20220831_075332.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1341" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg93Tm20C1kM3ps1VLJKySiHdrOzJKWeBcv7fe3D-m1BB4XWz_d38uSBh7MDoDTh5fTbAEjC82UVVwGjDxiBZIiXCfV8MJkcqopYVLGYJVraWp6Je3bStERfgI78z1VHyTXig1s9x9T3V4I2yWxYC_vGsKPBnmPPJ9WdqifAEbgfMETg8sXkpRQiUMI/w400-h239/IMG_20220831_075332.jpg" width="400" /></a></div><br />Ormai si sente da più parti: contare le calorie non ha molto senso. Lo spiega bene il Dr. Jarrouge, in un suo post su Instagram che qui traduco:<div><br /></div><div>"La quantità di calorie sull'etichetta è probabilmente la cosa meno importante o utile da conoscere. Non ti dice nulla di come il tuo corpo reagisce. Puoi bene immaginare che 300 calorie di ciambelle non sono come 300 calorie di salmone.</div><div>Il corpo è un sistema biologico che non capisce le calorie. Esso risponde a nutrienti e ormoni. Il metabolismo è il prodotto di un continuo controllo e aggiustamenti e reazioni che mantengono le cose in equilibrio finché qualcosa va storto come accade con le malattie metaboliche.</div><div>Non è il numero di calorie che importa, ma da dove quelle calorie arrivano.</div><div>1000 calorie da cibo spazzatura, che consiste principalmente di carboidrati raffinati e cattivi olii, non hanno alcun significativo valore nutrizionale, ma possono creare scompiglio a livello metabolico.</div><div>Esse stimolano una grande produzione di insulina, che trasforma in grasso i carboidrati appena mangiati, e dopo poco la fame ritorna. Inoltre tutto questo cibo elaborato causa infiammazione nell'intestino e nel corpo. Nessuna meraviglia, quindi, se dopo mangiato ti senti uno straccio.</div><div>1000 calorie di bistecca e verdura, invece, ti sazieranno per ore. C'è una risposta di insulina inferiore così il livello di zucchero nel sangue non seguirà l'andamento delle montagne russe, trascinandoti con sé. Inoltre otterrai i nutrienti di cui il tuo corpo ha bisogno da proteine, grassi sani e micronutrienti.</div><div>Quindi una caloria NON è una caloria. Non sto parlando di termodinamica. Nessuno mette in dubbio le leggi della fisica, ma il corpo non è una provetta. Mentre l'equilibrio energetico rimane lo stesso tra calorie in entrata e calorie in uscita, c'è un contorto e complesso sistema biologico che non puoi considerare come una calcolatrice.</div><div>Se mangi il vero cibo integro che la natura ci ha destinato, ed eviti gli alimenti ultra raffinati che di questi tempi la gente consuma, il tuo corpo si aggiusta e torna al suo equilibrio naturale.</div><div>Mi domando come gli umani abbiano fatto a rimanere snelli e liberi da problemi metabolici per tutti questi millenni senza conoscere cosa sia una caloria."</div><div><br /></div>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-84794931034496800212022-08-23T23:36:00.004-07:002022-08-23T23:36:44.345-07:00Olio di semi di girasole, sì o no?<p><br /><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkMwr8yj7VR_Jt9eK7gcMCFUbbfHHL9SHAxKUmwWrx2TXMBqSPPANLIPiGdtmdHnKd7zY44wUArlV1WI2qChoxQc-xbsfv7RROYjOZ0SgmsPp7m7pAlhv4PXGjvpJ9xfoY-FBnhCi2bJTrUM_sVAKce0Uhj1WDDWJHgixmowIqwXuRrfIofe6EteI3/s5032/todd-trapani-QldMpmrmWuc-unsplash.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="5032" data-original-width="3356" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkMwr8yj7VR_Jt9eK7gcMCFUbbfHHL9SHAxKUmwWrx2TXMBqSPPANLIPiGdtmdHnKd7zY44wUArlV1WI2qChoxQc-xbsfv7RROYjOZ0SgmsPp7m7pAlhv4PXGjvpJ9xfoY-FBnhCi2bJTrUM_sVAKce0Uhj1WDDWJHgixmowIqwXuRrfIofe6EteI3/w213-h320/todd-trapani-QldMpmrmWuc-unsplash.jpg" width="213" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;">Photo by <a href="https://unsplash.com/es/@ttrapani?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Todd Trapani</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/sunflower?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a></span></td></tr></tbody></table>L'olio di semi di girasole è uno degli oli alimentari più comuni, non tanto per uso domestico, quanto nell'industria alimentare.</p><p>Spremere i semi del girasole per ottenere l'olio non è la stessa cosa di spremere il frutto dell'oliva: è necessario un procedimento che va oltre la sola pressione meccanica di un torchio.</p><p>Per tale ragione, mentre una piccolissima parte degli oli di girasole sono ottenuti da spremitura (con mezzi industriali che esercitano grandi pressioni), la maggior parte è ottenuta attraverso l'uso di solventi chimici.</p><p>Questo olio è composto principalmente da acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi, ciò lo rende particolarmente suscettibile all'ossidazione e irrancidimento. Per renderlo più stabile è necessario raffinarlo, ovvero sottoporlo a degommaggio (filtrazione), neutralizzazione chimica e sbiancamento, con inevitabile perdita di sapore e nutrienti. Inoltre alcuni acidi grassi durante il processo si trasformano in grassi trans (ben noti per essere nocivi).</p><p>L'olio di girasole così raffinato è soprattutto utilizzato a livello industriale (lo troviamo come ingrediente un po' in tutti gli alimenti che hanno un etichetta, dai prodotti da forno alle patatine, dai piatti pronti ai dolci). Ma lo troviamo anche in vendita al supermercato in forma pura (olio di girasole) o in miscela (olio di semi vari), come olio delicato per cucinare (soprattutto dolci) o per le fritture.</p><p>L'olio di semi di girasole non raffinato è molto più raro. Di solito si riconosce per la parola "crudo" in etichetta, il suo colore non è trasparente bensì leggermente ambrato, ha un sapore delicato ma ben percepibile ed il suo contributo nutrizionale è intatto. Il problema è che irrancidisce a contatto con ossigeno, luce ed alte temperature, e quindi andrebbe tenuto sempre chiuso, consumato in poco tempo dall'apertura, e mai usato per cucinare. Il suo uso è quindi indicato prevalentemente per condire l'insalata al posto dell'olio d'oliva.</p><p>Naturalmente esistono usi non alimentari dell'olio di girasole, ma questa è un'altra storia.</p>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5263168798987892163.post-57963434011647245112022-08-23T00:02:00.002-07:002022-08-23T00:02:52.963-07:00Summer triplette<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh223XX_n16NqmVRE0Fdg76FUC2dNjPGWJ5TZyIiTvbREGfhmYhwuFr5G8NzQlAoH-cGYfImzsmLh_vjvySmkm-8KNPT34sNP4MUz5Gp4NcqJyUfJCwkgBhLLLBW3qmaksrhzf3TsDnZ1vzJAA9SdybXowHEqFb50BsgffH5soJ55htN0VvaoRmnzfv/s1280/20161105_151213.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="960" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh223XX_n16NqmVRE0Fdg76FUC2dNjPGWJ5TZyIiTvbREGfhmYhwuFr5G8NzQlAoH-cGYfImzsmLh_vjvySmkm-8KNPT34sNP4MUz5Gp4NcqJyUfJCwkgBhLLLBW3qmaksrhzf3TsDnZ1vzJAA9SdybXowHEqFb50BsgffH5soJ55htN0VvaoRmnzfv/w150-h200/20161105_151213.jpg" width="150" /></a></div>Questo fasciacollo a bandana, realizzato all'uncinetto, è un modello che ho realizzato diversi anni fa (credo almeno sette) con un filato in lana che avevo tinto (il post originale è <a href="https://theknittingplanet.blogspot.com/2016/11/triplette-il-fasciacollo-bandana.html" target="_blank">QUI</a>). <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU7J2h9d02_fPNXPXqtFtoaLjbiF4kf3HYJ2GWWNGohu5eiKJ6Y_-vKjKbe5hMIhuJTWoeKyga25D2v8a9PINpUFCJ7Oka4VdMr85ssz4GgDKxQnXzUIA-OJl3BVSQRScSgK5SFfglO3ZdIzn0kXphKh7E7NEaz7dp6iXK1bQtUZLQv79FOdJ2Pyoh/s2855/IMG_20220819_085941.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2855" data-original-width="2448" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU7J2h9d02_fPNXPXqtFtoaLjbiF4kf3HYJ2GWWNGohu5eiKJ6Y_-vKjKbe5hMIhuJTWoeKyga25D2v8a9PINpUFCJ7Oka4VdMr85ssz4GgDKxQnXzUIA-OJl3BVSQRScSgK5SFfglO3ZdIzn0kXphKh7E7NEaz7dp6iXK1bQtUZLQv79FOdJ2Pyoh/w171-h200/IMG_20220819_085941.jpg" width="171" /></a></div>Il pattern è gratuito, <a href="https://www.ravelry.com/patterns/library/triplette" target="_blank">scaricabile da Ravelry</a> in italiano e in inglese; ed è adatto a chi ancora non ha una grande dimestichezza con l'uncinetto, ma anche a chi vuole realizzare un accessorio semplice, un progetto "senza pensieri", magari utilizzando un bel gomitolo/matassa rimasto solo soletto, di spessore fingering o sport, di qualsiasi materiale.<div><br /><div>Questa estate ho deciso di realizzarlo in versione estiva ed ho utilizzato un filato di <a href="https://www.lana-grossa.de/en/yarns/" target="_blank">Lana Grossa</a>, un marchio tedesco abbastanza noto e diffuso anche in Italia, nella versione Linea Pura Mare. <br /><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1pKuFskD6boo46uf7IPYgAdYBQuhanGtLN58DOWBVKCnAELFnfAyZDgHCwpNARh7JcraivWeTFG1ay8j60rFotSQLV-GWn8OmhfvKs1V-VevUeOdKgNjIBGOGe3dOEj_1di7C-sk5k3qt5TidSV_WVg72mDk9-xXzzuiPi6UA1r_mo9YfUT_NEED4/s4160/IMG20220817113731.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1pKuFskD6boo46uf7IPYgAdYBQuhanGtLN58DOWBVKCnAELFnfAyZDgHCwpNARh7JcraivWeTFG1ay8j60rFotSQLV-GWn8OmhfvKs1V-VevUeOdKgNjIBGOGe3dOEj_1di7C-sk5k3qt5TidSV_WVg72mDk9-xXzzuiPi6UA1r_mo9YfUT_NEED4/s320/IMG20220817113731.jpg" width="240" /></a></div><p></p><p>Questo è un filato composto da lino, seta e cotone, caratterizzato da colori digradanti o per meglio dire cangianti in modo digradante. </p><p>Poco prima di Ferragosto ho ordinato 2 gomitoli da <a href="https://www.fiordilana.it/it/" target="_blank">Fiordilana</a>, uno nel colore 10, a prevalenza verde-azzurro, e l'altro 01, a prevalenza arancio-rosa; inoltre ho preso anche un uncinetto in alluminio della Hiya Hiya, misura 4mm.</p><p>Il progetto si è praticamente lavorato da solo, nel senso che sia la misura dell'uncinetto sia la stessa lavorazione a maglia alta sia il breve metraggio richiesto rendono velocissima la lavorazione.</p><p>L'unica variazione che ho apportato rispetto al disegno originale è il numero di giri leggermente inferiore (14 invece che 16) per timore di rimanere senza filato sufficiente a completare il tutto. Questo perché questi gomitoli sono lunghi 330m invece dei 400m del filato originale (pur essendo lo spessore visivamente più sottile - magia della diversità della composizione!). Ma è una variazione impercettibile.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc1S2PRNn51mtHRkXG7taD_7iPMcwTpo_E5JO32cgun_d3-gcA93_KBtTjvp3mGj_ZxrLKrSIGxNAQwLWRQaD6UbTj0hmc7PospbUkwh05-nEP1l9S2izWjamQKrsp4YXboEkAMbTBBOL-4eaTeJbyVP7iOK8I0L-y9ELcaCC8bU-B2pixaGrulznS/s4160/IMG20220819085208.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc1S2PRNn51mtHRkXG7taD_7iPMcwTpo_E5JO32cgun_d3-gcA93_KBtTjvp3mGj_ZxrLKrSIGxNAQwLWRQaD6UbTj0hmc7PospbUkwh05-nEP1l9S2izWjamQKrsp4YXboEkAMbTBBOL-4eaTeJbyVP7iOK8I0L-y9ELcaCC8bU-B2pixaGrulznS/w320-h240/IMG20220819085208.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkEjLXBlH4lilzcC90GUPwLmHXOcGYo87MUFWwVU7V1T_-6enYsrMKgoAupCsxIjr7CMZ5ofFU1XAJqUnNl7B7qDF4Vv5aTuf60pukhQcqz7jbS8fSiGWqH-e9oZNSXmWH9TO4NtDtJ3Y_TVn2J_eEZ5H0a3bQwjQcVAmQcTVgV8VLgd1XsiO_Nfs3/s4160/IMG20220822182057.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkEjLXBlH4lilzcC90GUPwLmHXOcGYo87MUFWwVU7V1T_-6enYsrMKgoAupCsxIjr7CMZ5ofFU1XAJqUnNl7B7qDF4Vv5aTuf60pukhQcqz7jbS8fSiGWqH-e9oZNSXmWH9TO4NtDtJ3Y_TVn2J_eEZ5H0a3bQwjQcVAmQcTVgV8VLgd1XsiO_Nfs3/w320-h240/IMG20220822182057.jpg" width="320" /></a></div><p><br /></p><p><br /></p></div></div>Francesca Caricatohttp://www.blogger.com/profile/07182997411358430802noreply@blogger.com0