Gialleggia, gialleggia, gialleggia...

Questa "primavera di fine febbraio" si tinge di giallo, colore che difficilmente prediligo nel mio knitting: l'unica cosa di giallo che ricordo di aver fatto è il poncho in foto.
Ne avrò sicuramente fatte altre, ma credo di averle rimosse. Insomma, il giallo non mi piace molto, si è capito; ma solo nell'abbigliamento: la frutta gialla è buonissima - l'ananas, la banana, la pesca gialla, il mango. Ed il limone, preziosissimo in cucina e fonte importante di vitamina C.
Oggi è proprio la giornata del giallo, visto che una cara amica mi ha regalato tanti profumatissimi limoni del suo rigoglioso albero, in questo periodo carico di grossi frutti gialli e succosi - avere degli amici a volte significa anche scambiarsi cose buone!
Ed ancora, compro una rivista e trovo un articolo sul limone di Amalfi...

Devo assolutamente far qualcosa di buono con tutti questi limoni appena raccolti, mi son detta.

A dire il vero la mia amica mi suggeriva di utilizzarli per fare il limoncello (lei è la maga dei liquori, specie quello al cioccolato), ma ho preferito optare per la marmellata, alimento più richiesto in famiglia, soprattutto a colazione, sul pane.
Quindi ho seguito la mia solita ricetta... immagino che ognuno abbia la sua, ma resto fedele alla mia marmellata di limoni ai pinoli.


Per chi volesse cimentarsi con le marmellate agli agrumi, ricordo che bisogna scartare l'albedo, altrimenti la marmellata risulta amara.
Esistono molte ricette che prevedono l'uso del frutto intero, ed io stessa diversi anni fa facevo una marmellata di arance con i frutti bucherellati e lasciati in acqua per due o tre giorni... mah... Preferisco il mio metodo: semplice, veloce ed il risultato è garantito.
Nota Bene per gli astrofili - per i quali l'albedo è soltanto il rapporto tra la quantità di luce riflessa da un corpo e la quantità di luce da esso ricevuta (!!!):  in botanica l'albedo è la pellicina bianca e spugnosa che avvolge gli agrumi sotto la buccia.



Commenti