Il filato dei miei calzini

Da qualche tempo, ormai, sono "in fissa" con i calzini.

Per me essere "in fissa" significa farli a maglia, certamente, ma soprattutto sapere tutto sull'argomento, ovvero come si fanno (dall'alto in basso, dal basso in alto, il tallone tagliato, a tassello, a righe accorciate, la punta quadrata, a stella, ecc.), con quali strumenti (giochi di ferri, minicircolari, tre ferri curvi, circolare lungo con magic loop) e con quali filati.


Informarsi, leggere e sperimentare è il modo migliore per conoscere le cose, ma anche ascoltare i pareri delle persone, le loro esperienze. Non si finisce mai d'imparare, ma certe posizioni prima o poi le prendi: voglio saper fare tutto ma poi ho le mie preferenze, soprattutto per quanto riguarda i materiali.

Ci sono dei filati molto belli per le calze, anche di marche note e commerciali, con i colori che cambiano creando righe o motivi particolari; ci sono colori sfumati o spruzzati; ci sono anche colorazioni fatte a mano, di tintori indipendenti.
Moltissimi di questi filati sono superwash e contengono una percentuale di poliammide, sostanzialmente per renderli resistenti e permettere il lavaggio in lavatrice (ciclo lana, naturalmente).

Uno dei miei filati più usati è proprio così (e sì, sono riuscita ad infeltrirli in lavatrice, quindi a tutti raccomando di lavare a mano sempre e comunque).


L'argomento filati è secondo me proprio il più importante, perché se vuoi la qualità devi partire dalla materia prima ed io non ho mai associato la fibra sintetica alla qualità!!! 

Inoltre ormai sembra che il 35% dei micro-frammenti di plastica che inquinano mari e oceani vengono dai lavaggi dei nostri indumenti sintetici, che rilasciano grosse quantità di fibre (come si può leggere in questo articolo).

Che fare allora? I miei primi calzini in pura lana, risalenti a qualche anno fa ormai, hanno fatto il buco al tallone dopo averli indossati 3 volte!!! Ma allora non c'è speranza??? 

Beh, quel filato era una lana d'abruzzo a 1 capo, davvero poco ritorto: non avevo alcuna chance. Però esistono dei filati in fibra naturale che sono fatti apposta per le calze, cioè hanno una struttura tale che li rende resistenti a prescindere dalla natura della fibra.

Quindi ho deciso di cercarli, acquistarli, provarli. 
I primi 2 filati sono appena arrivati (KPPPM della Koigu e  Malabrigo Sock), quindi appena termino le calze che ho sui ferri, proverò il primo filato e potrò dare un primo giudizio.
Alla prossima!

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