La sconfitta fa parte della vita. Ma sembra che la parola fallimento sia una sorta di tabù.
E' di questo che voglio scrivere in questo post fastidioso come una zanzara tigre: sconfitta, ma in senso lato. Cose negative, insomma, e del fatto che viviamo in una società in cui le cose negative non sono accettate. Mi riferisco ad argomenti generici, palesemente negativi di cui si vuole però cambiare la percezione, perché tutto dev’essere bello, un po’ come una foto su Instagram.
Foto di frank mckenna su Unsplash |
Invecchiare è chiaramente una cosa negativa, ma bisogna dire che no, è un privilegio, si può essere felici anche a ottant’anni; come se le rughe, la pelle poco tonica, la vista che cala, gli acciacchi, la mancanza di progetti a lungo termine fossero tutte cose di poco conto, trascurabili. Non dico che bisogna piangersi addosso, ma neanche stravolgere lo stato delle cose.
Anche la malattia
è una calamità, di cui però si parla in modo artificialmente positivo, come
quei post insopportabili di pazienti oncologici “guerrieri” che sconfiggono la
malattia (come se dipendesse dalla loro volontà); o quegli altri che raccontano di
persone anziane e malate che non ricordano assolutamente nulla ma ricordano
quanto bene vogliono ai propri cari… sarà, ma mia madre neanche sa chi sono, se
glielo dico non capisce e se capisce dopo cinque minuti se l’è scordato. Questa
è la nuda realtà di un malato di Alzehimer, perché dobbiamo raccontarci
frottole?
La morte? Un
passaggio necessario per diventare immortali. Certo, se sei Marilyn Monroe.
L’autismo? In una
certa misura lo siamo tutti, no?
E' un periodo che hai difficoltà di
concentrazione? Sei giustificato, probabilmente hai l’ADHD.
Insomma, abbiamo
davvero bisogno di queste stampelle emotive per superare i traumi inflitti dalla
realtà? A volte ho l’impressione di vivere in una società di eterni pre-adolescenti.
Vi sembro cinica?
Non lo sono affatto. La vita è bellissima e allo stesso tempo crudele, nelle
sue pieghe puoi trovare di tutto, anche l’inaspettato, sia nel bene che nel
male.
Foto di Wolfgang Hasselmann su Unsplash |
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